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Vincenzo Malinconico - Avvocato d'insuccesso

Massimiliano Gallo: “Il mio Malinconico smonta Gomorra e la retorica sugli uomini”

Il mondo di Vincenzo Malinconico, Avvocato d’insuccesso raccontato da Massimiliano Gallo a Fanpage.it: “È un uomo cresciuto sotto un certo retaggio, ma è un buono e un perdente di successo”.
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Vincenzo Malinconico è un perdente, non un fallito: c'è una bella differenza. Questa differenza l'ha spiegata bene a Fanpage.it il protagonista della nuova fiction di Rai1, Massimiliano Gallo. L'ansia del debutto, la soddisfazione di essere il protagonista di un prodotto originale come "Vincenzo Malinconico, avvocato d'insuccesso", tratto dalla saga di romanzi bestseller di Diego De Silva, il meticoloso lavoro sul personaggio: "Gli ho messo delle cose solo mie, come quello di stringersi al petto la sua valigetta, come una coperta di Linus". 

L'avvocato Malinconico e la sua inseparabile valigetta.
L'avvocato Malinconico e la sua inseparabile valigetta.

Il mondo di Malinconico è un mondo in cui è facile perdersi per meravigliarsi, delle sue mille digressioni e divagazioni su tutto: il mondo femminile, la vita propria e quella degli altri, i presunti problemi, come quelli che lo attanagliano quando sospetta dell'omosessualità di suo figlio. Per la prima volta, si affronta il tema senza retorica evitando – citando il personaggio – di parlare a vanvera: "È un uomo cresciuto sotto un certo retaggio, ma è un buono. La supera quando si rende conto che non c'è niente da superare". Di recente ha omaggiato suo padre Nunzio Gallo, vincitore al Festival di Sanremo negli anni '50, a Ballando con le stelle, rilancia sognando il Teatro Ariston e una chiamata di Amadeus"Se dovesse chiamarmi, non direi di no". 

Avvocato Malinconico, come ti senti? 

Mi sento molto sotto stress (ride, ndr). Quando c’è una responsabilità come questa devi anche far pace con i conti. Ora c’è molta curiosità di capire com’è andato lo share, come andrà l’operazione Malinconico.

Che numeri vi aspettate? 

I numeri sono molto diversi rispetto a quelli di qualche anno fa, ma siamo sempre su Rai1. Se pensiamo a Imma Tataranni, i numeri viaggiano tra i 4.4 e i 4.8 milioni di spettatori per uno share medio che va tra il 20-23%. Quello è il massimo a cui si può aspirare da quando ci sono le piattaforme streaming.

Cosa c’è nel mondo di Malinconico? 

Credo che ci sia tanta leggerezza, un’ironia che sa lasciarti un pensiero, una riflessione. Io credo molto in questa operazione. A me piace molto. Il mondo di Malinconico sotto la forma cinematografica è un’avventura stimolante e molto complessa. Angelini, il regista, ha trovato delle soluzioni interessanti.

Per esempio?

L’idea di Mister Fantasy/Carlo Massarini come coscienza di Malinconico. Vedi, la difficoltà più grande è che nei libri succede davvero qualsiasi cosa. Il personaggio si lascia andare a tante digressioni e divagazioni, e metterle in scena in un modo che funzioni non era semplice.

Mi è piaciuto molto il modo con cui Malinconico affronta il tema dell’omosessualità di suo figlio. Lo affronta divagando da solo, accorgendosi che qualsiasi parola sarebbe un po’ detta “a vanvera”. 

Sì, è un modo fuor di retorica, molto sincero, che è di uomini cresciuti sotto un certo retaggio. Malinconico la supera proprio quando si rende conto che non c’è niente da superare, che l’omosessualità di suo figlio non è un problema.

È una serie che omaggia anche deliberatamente la commedia all’italiana, i personaggi guardano le pellicole di una volta e dicono: “Questi erano film”. 

Sì, volevamo fare omaggi e riferimenti precisi a un certo tipo di commedia, raccontare certe cose con quell’occhio lì. Lo abbiamo potuto fare perché c’è un cast di altissimo livello.

Le donne di Malinconico: Teresa Saponangelo e Denise Capezza
Le donne di Malinconico: Teresa Saponangelo e Denise Capezza

Il mondo femminile di Malinconico: Teresa Saponangelo. 

Con Teresa Saponangelo avevamo già lavorato insieme, con Paolo Sorrentino per “È stata la mano di Dio”, ma ci conoscevamo già. Lei è un’attrice straordinaria, ha capito subito il mondo di Malinconico e si è lasciata andare. Aveva paura all’inizio di essere ‘troppo’, ma sono venute fuori delle scene perfette. È stata una partner eccezionale.

E Denise Capezza?

È stata una sorpresa, perché lei non aveva mai fatto la commedia e non era scontato entrare in sintonia con il genere. Ma lei è un’attrice molto intelligente, riesce a recuperare e a rubare tutto quello che vede.

Massimiliano Gallo con Francesco Di Leva in "Vincenzo Malinconico, avvocato d'insuccesso".
Massimiliano Gallo con Francesco Di Leva in "Vincenzo Malinconico, avvocato d'insuccesso".

Francesco Di Leva, Tricarico nella serie, è un camorrista che ti affianca in modo spassoso. Avete deciso di smontare la mitologia criminale? 

È stata un’idea di Angelini, quella di smontare il ‘gomorrismo’. Così, il personaggio di Tricarico sarà sempre vestito di giallo in tutte le puntate, sovraccaricato, smisurato. Alla fine della fiction, scopriremo anche il motivo di questa sua voglia di vestirsi “sopra le righe”, ma non lo sveliamo.

Che bello vederti a Ballando con le stelle

Ho accettato volentieri l’invito, Milly Carlucci ci teneva molto e mi sono davvero divertito.

Però, Selvaggia Lucarelli e Guillermo Mariotto ti hanno messo ‘0’…

Mi hanno messo 0 per giochi loro, per ragioni interne al programma e non certo per come ho ballato; anche perché credo di aver ballato meglio di molti che sono in gara. Mi sono comunque divertito ed è stato interessante, anche perché abbiamo fatto la curva d’ascolti più alta della puntata.

E poi hai ballato sulle note di una canzone di tuo padre, Nunzio Gallo. Com’è stato?

È stato motivo di grande orgoglio perché ho viaggiato per una vita come “figlio di Nunzio Gallo”. Andare in prima serata per ricordare mio padre e scoprire che qualcuno non se ne ricordava, è stato emozionante. È stato restituire un po’ quello che è il mio mondo, da dove vengo.

Amadeus annuncerà presto il cast completo del Festival di Sanremo. Tu sei anche un cantante…

Magari! Mandiamogli un messaggio. Serve un buon autore, però. Ma, tornando a mio padre, mi piacerebbe anche cantare una canzone sua, come ospite. Se Amadeus dovesse chiamarmi, non direi di no.

Progetti per il futuro? Riprendono I Bastardi di Pizzofalcone?

Riprendiamo a girare Pizzofalcone, ma nel frattempo ho uno spettacolo teatrale che parte il 21 ottobre al Teatro Acacia di Napoli.

Come si chiama?

“Stasera punto e a capo”, scritto e diretto da me. È un amarcord sugli anni ’80. Abbiamo debuttato ieri sera a Nocera inferiore ed è stato un abbraccio di nostalgia positiva per quelli della nostra età, ma tantissimi ragazzi mi hanno scritto per dirmi che si sono divertiti a sentir parlare di un’epoca che non hanno vissuto. Nel cast c’è un ensemble di musicisti e poi sono accompagnato da Pina Giarmanà e dalla mia compagna, Shalana Santana.

Massimiliano Gallo con Shalana Santana a Venezia.
Massimiliano Gallo con Shalana Santana a Venezia.

Com’è dividere il palco con la tua compagna? 

Avevamo già lavorato insieme in passato ed è molto semplice lavorare con lei, perché ci conosciamo, conosciamo i nostri tempi sul palco. Lei come attrice, in generale, è molto disciplinata ed è piena di talento.

In ultimo, cosa direbbe Massimiliano a Malinconico, e viceversa.

A Malinconico gli dico, essendo lui un non vincente per scelta, per una volta scelga di essere un vincente. Almeno nei numeri. O un “loser di successo”. Malinconico mi direbbe: “Massimiliano, non mandarmi un messaggio vocale perché io, i messaggi vocali li odio”.

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