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Mare Fuori 4

Mare Fuori, chi l’avrebbe mai detto?

Si chiude la terza stagione di un prodotto destinato a segnare un prima e un dopo nella serialità televisiva italiana. Un successo frutto di una ricetta misteriosa, un’equazione ignota che ha nell’imprevedibilità il suo ingrediente principale: infatti erano in pochi a crederci.
A cura di Andrea Parrella
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"Chi l'avrebbe mai detto che saremmo diventati amici?", chiede Filippo a Carmine, nell'ultima puntata di Mare Fuori. Il saluto tra il chiattillo al piecuro è il primo grande epilogo di questa serie, il primo cerchio che si chiude. Le battute che si scambiano Nicolas Maupas e Massimiliano Caiazzo rendono l'idea della sorpresa per l'effetto dirompente di Mare Fuori negli ultimi mesi.

Un caso che segna un prima e un dopo nella serialità televisiva italiana come nello scorso decennio aveva fatto un'altra serie Tv come Gomorra, seppur per ragioni. L'impatto devastante è il solo parametro che tiene questi due titoli nello stesso perimetro.

L'anomalia di Mare Fuori sta tutta nelle aspettative. Un prodotto in cui inizialmente avevano creduto in pochi, con una formula di successo che ancora oggi è difficile da ricostruire. C'è da scommettere che sull'onda di Mare Fuori ci saranno svariati tentativi di emulazione nel tentativo di riprodurre una misteriosa equazione che sarà oggetto di studi e analisi nei prossimi anni.

Formula magica che vede incluse necessariamente le incognite Rai e Netflix, una tensione tra la fucina da cui nasce Mare Fuori e la piattaforma che ha fatto da detonatore definitivo per il suo successo; ricetta che non può non tenere conto del fattore sistema chiuso, quello per cui un carcere minorile è paragonabile a una scuola o a qualsiasi luogo di cattività in cui possano ingenerarsi dinamiche che si rapportano di rado con il mondo esterno e in cui c'è un controllo dall'alto. Territori perfetti per narrazioni come quella ambientata nell'IPM di Napoli.

E ancora l'imprevedibilità. Come tutti i successi debordanti, Mare Fuori è arrivato senza che nessuno se ne accorgesse, frutto di un effetto passaparola che si è mosso su un tracciato difficile da ripercorrere.

Un racconto che fino ad ora si è retto in perfetto equilibrio e che dovrà difendersi da un rischio preventivabile, quello di essere spolpato, oltrepassare la soglia di verosimiglianza ed esaurire la propria carica. Pericolo che al momento non sembra correre, visto che Mare Fuori 4 è già all'orizzonte. Però, è proprio il caso di dirlo: chi l'avrebbe mai detto?

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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