Mare Fuori, Antonio D’Aquino: “L’omosessualità in carcere resta un tabù, sono orgoglioso di Milos”
Antonio D'Aquino, attore napoletano di Castellammare di Stabia, interpreta Milos in Mare Fuori. Nella serie televisiva di successo recita nei panni di un detenuto dell'IPM di Napoli. Mantiene sempre un profilo basso, è membro della banda di Ciro Ricci e nella terza stagione inizia a far cadere quella maschera che si era imposto di portare sempre con sé. Milos è omosessuale: finisce dietro le sbarre per proteggere Luna, una ragazza transgender che, fino al giorno dell'arresto, si è presa cura di lui. A Fanpage.it l'attore Antonio D'Aquino racconta del suo personaggio e di quanto sia stato difficile recitare una scena in particolare.
Come stai vivendo il successo di Mare Fuori?
Sto bene, cerco di abituarmi al successo, è sempre una cosa nuova per me. Per strada mi fermano, mi chiedono foto, mi chiamano come il mio personaggio. Cerco di godermi la vita come me la godevo prima. Resto sempre con i piedi per terra, frequento gli stessi amici e lo stesso bar.
Come si evolve il tuo personaggio nella terza stagione?
All'inizio della terza stagione Milos non è diverso dagli altri episodi, ma è più spronato a rapportarsi. Con l'ingresso di Cucciolo, Milos cambia, inizia a scoprirsi e a mostrarsi per quello che è. Poi vedremo anche la sua storia difficile. È un ragazzo abbandonato dalla famiglia, cerca in ogni momento cibo e speranza. Trova quest'ultima in Luna, una sorta di mamma e sorella. È stata lei la sua salvezza, in Luna ritrova la famiglia che non ha mai avuto.
Cosa c’è di Antonio in Milos, e cosa di Milos in Antonio?
Quello di dare tutto se stesso alle persone che ama, alle persone che credono in lui, in quello che fa, in quello che è. Amo l'affetto che dà alle persone. Questo aspetto ci accomuna, credo anche io tanto nell'amicizia. Mi rispecchia molto il personaggio, anche per la sua lealtà.
Nel tuo profilo Instagram risalta la foto di una scalinata con le scritte "no al razzismo", "no all’omofobia”, "no alla violenza". Come hai reagito alla notizia che avresti interpretato il ruolo di un omosessuale in carcere?
Quando ho letto che nella terza stagione ci sarebbe stato il tema dell'omosessualità mi ha fatto piacere, è stato un onore per me. Serviva un tema sociale del genere. Mare Fuori è seguito da tanti ragazzi, spero che riesca ad aprire le menti. Sono contento di aver interpretato questo ruolo che sta piacendo. Sto ricevendo tanti complimenti, quindi il messaggio è arrivato. Sono orgoglioso del mio personaggio e del modo in cui è raccontato.
C’è una scena in particolare che ti è risultata più difficile da interpretare?
Tutte le scene di Milos sono complicate. Quel gesto per Luna, qualcosa di grosso, è stato difficile da interpretare. Ho sentito la sofferenza e il sacrificio di Milos. Se avesse fatto il contrario avrebbe messo in difficoltà la sua amica, sorella, mamma. L'ho sentito tanto, è stato difficile anche girare la scena. Un magone ogni volta che dovevo dire quelle parole e interpretarle.
Qual è la forza della serie televisiva?
Affronta temi sociali complessi, vengono raccontati da ragazzi come noi. Può sembrare semplice, ma in realtà ognuno ha le sue difficoltà. Io ho ricevuto tanti messaggi da ragazzi che hanno vissuto momenti difficili, grazie a Mare Fuori si sono rialzati e hanno capito di avere una seconda possibilità, hanno trovato la forza di reagire in determinate situazioni.
Che clima si respira sul set?
Siamo una grande famiglia. Ci vogliamo un gran bene, si nota la nostra forza. Si è creata un'amicizia e ci divertiamo insieme, anche con i grandi. Spesso sono andato a cena con Carolina Crescentini, Vincenzo Ferrera, Carmine Recano. C'è un bel rapporto, si può parlare anche di alunno e insegnante. Vincenzo Ferrera mi ha dato una grossa mano su alcune scene, non potrei mai dimenticarlo. Li porterò tutti sempre nel mio cuore.
Circolano anche molti gossip riguardo storie d’amore nate sul set, come quella di Maria Esposito e Antonio Orfefice. In giro si legge anche che tra Nicolas Muapas e Valentina Romani ci sarebbe del tenero.
Mare Fuori è anche questo, stando 4-5 mesi insieme scopri i caratteri di tutti. Da colleghi si diventa amici veri e propri. Ci confidiamo paure e passioni, ci raccontiamo cose passate. Capita anche che qualcuno si innamori. Nicolas e Valentina? Ho paura di fare scoop, non so se loro hanno ufficializzato o se hanno davvero qualcosa di tenero in comune, credo che un qualcosina ci sia.
Nella descrizione sul tuo profilo Instagram ci sono due iniziali, A&G.
G è la mia fidanzata, si chiama Genni Raimo. È una ragazza fantastica, è stata la prima a credere in me. Grazie a lei posso dire che faccio l'attore. Mi ha spinto tanto quando nessuno ci credeva, mi ha invitato a non mollare mai. Mi ha fatto diventare uomo. Siamo fidanzati da cinque anni, ci siamo conosciuti quando eravamo ragazzini, con lei sono cresciuto tanto. Non finirò mai di ringraziarla.
Prima lavoravi in un cantiere navale, cosa ti ha spinto a cambiare vita e immergerti nel mondo della recitazione?
Ho sempre voluto fare l'attore, da piccolo ripetevo le battute dei film. Non ci ho mai creduto, avevo paura di buttarmi, illudermi. Non ho mai frequentato scuola o accademie. A 18 anni, dopo diversi lavori alle spalle, lavoravo con mio padre in un cantiere navale, lui mi disse "Fai ciò che ti piace, ciò che ti appassiona". Quella era una vita sacrificata, io sono molto legato alla famiglia e non era facile allontanarmi ogni volta. Pensai, se ci crede lui, perché non devo crederci anche io? Così ho iniziato a cercare.
E poi cos'è successo?
Inizialmente, per un anno, ho buttato solo soldi. Mi iscrissi alla Ribalta (scuola di Cinema, ndr), abbandonai dopo 2-3 mesi per questioni economiche. Dopo 7 mesi mi chiamarono perché cercavano un ruolo per Mare Fuori. Inizialmente non ci credevo, poi ci provai. Dopo il provino non arrivava nessuna chiamata, vivevo quei giorni con l'ansia. Poi mi chiamarono per provare un nuovo ruolo, quello di Milos. Dopo 24 ore mi dissero che mi avevano preso.
Hai scritto alcune tue battute di Mare Fuori: hai talento nella recitazione e nella scrittura.
Non so se è un talento, mi piacerebbe tantissimo scrivere. Essendo il mio personaggio "piccolo", volevo esprimermi. Andavo dal regista con le battute scritte da me, gli chiedevo di farmi entrare nelle scene. Per due anni tornavo a casa, a Castellammare di Stabia, e non mollavo il set. Mi chiudevo in stanza, scrivevo le battute e pensavo a cosa poter fare con le scene che mi riguardavano. Spesso mi accettavano tutto.
Qual è la tua massima aspirazione nel mondo del piccolo e grande schermo?
Voglio essere felice, vorrei dire "ce l'ho fatta". Vorrei diventare un grande attore, qualcuno che lasci qualcosa, che insegni. Voglio essere ricordato.
Mare Fuori è stato confermato per la quarta, quinta e sesta stagione: ci saranno modifiche sostanziali nel cast?
Io ci sarò nella quarta stagione. Non so se anche nelle altre. Nella terza molti personaggi abbandonano la serie, credo che nelle prossime entreranno nuovi personaggi. Staremo a vedere cosa scriveranno i sceneggiatori, spero non ci deludano. Spero che scrivano qualcosa di più grosso per me, dopo tre stagioni. Speriamo.
Hai progetti in cantiere?
Oltre alla quarta stagione di Mare Fuori per ora no. Prima della serie ho recitato in un film, Come prima, nel quale ho interpretato Francesco Di Leva da giovane.
Cos è per te “Mare fuori”?
Speranza, riscatto, amore, amicizia. Mare Fuori racchiude tante cose, belle e brutte. Spero che aiuti i ragazzi, insegna tanto.