Marco D’Amore sarà il regista del prequel di Gomorra sulla vita di Don Pietro Savastano
Marco D'Amore sarà il regista del prequel di Gomorra sulla vita di Don Pietro Savastano, è quanto apprende e pubblica l'Adnkronos. Dieci anni dopo il debutto della serie originale, ‘Gomorra' torna sul piccolo schermo con uno spin-off che racconterà l'ascesa criminale del boss Pietro Savastano. Il prequel, annunciato da Sky, vede alla sceneggiatura Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli, già autori della serie originale. Fanpage.it, differentemente da Adnkronos, apprende che Fortunato Cerlino non parteciperà al progetto.
Il commento di Marco D'Amore sul prequel
Marco D'Amore, iconico Ciro Di Marzio della fortunatissima serie Sky che ha fatto il giro del mondo, torna dunque sul set ma da regista della serie in formato prequel. L'attore ha già diretto alcuni episodi della quarta e quinta stagione (2019-2021) della serie e il film ‘L'immortale' nel 2019, in cui ha continuato a vestire i panni di Ciro Di Marzio. Adesso si troverà a fare i conti con il riavvolgimento del nastro per mostrare da dove sono partite alcune dinamiche criminali e qual è la storia di uno dei volti più controversi.
L'anno scorso, quando la notizia del prequel è iniziata a circolare, D'Amore era intervenuto sui suoi canali social per chiarire che non avrebbe partecipato al progetto come attore: "Non ne so nulla, l'ho appreso come voi dai social. Per quanto mi riguarda la mia esperienza (fantastica) su Gomorra è terminata a novembre 2021, all'indomani della messa in onda della prima puntata della quinta stagione. Ho partecipato dando tutto me stesso, in otto anni di lavoro, come attore prima e come regista e direttore artistico poi, fino a quando insieme, non abbiamo portato a compimento il nostro viaggio", aveva scritto.
Cerlino sul decennale Gomorra: "Io, boss non urlato"
"Il mio primo approccio con Pietro è stato di grande entusiasmo attoriale. Era una bella sfida, la consapevolezza di affrontare una cosa difficile, complicata, delicata. Interpretare un boss credibile per quello che sono i boss oggi, un boss non urlato, dove la rabbia è molto più sottile", aveva invece commentato Fortunato Cerlino a Fanpage.it durante la registrazione del documentario Sky sull'intero progetto.