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L’Amica Geniale dimezza gli ascolti dal 2018, il segnale che è finito l’entusiasmo per le serie Tv

In sei anni gli ascolti della serie Tv più acclamata del decennio hanno subito una considerevole flessione, che non riguarda solo L’Amica Geniale ma è sistemica: il pubblico è affaticato dal concetto di serialità, sazio dopo l’età dell’oro e l’enorme abbuffata pandemica. La fine dell’entusiasmo non è la morte di un fenomeno, ma solo una sua fase.
A cura di Andrea Parrella
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Il ritorno de L'Amica Geniale con la quarta e ultima stagione era tra gli appuntamenti più attesi di questa annata Tv. L'ultimo atto dei racconti di Elena Ferrante in chiave seriale è stato preceduto da un'importante campagna pubblicitaria che ha costruito hype nelle settimane in cui il prodotto andava già in onda in America. A fronte di questa attesa è impossibile non tenere conto dei dati e gli ascolti dei primi due episodi de L'Amica Geniale 4 recitano: 3.968.000 spettatori pari al 20,20 % di share nella prima puntata e 3.303.000 spettatori pari al 22,48% nella seconda.

Numeri che consentono agilmente a Rai1 di essere la rete più vista della serata, sono in linea con il finale della terza stagione (più alto il numero di telespettatori e più basso il dato di share in ragione dell'evoluzione del sistema di rivelazione degli ultimi anni), ma è allo stesso tempo clamoroso il confronto con i numeri della prima stagione de L'Amica Geniale, quando la serie prodotta da HBO e Rai Fiction tratta dai romanzi di Elena Ferrante superava stabilmente i 7 milioni di spettatori e il 30% di share in termini di ascolti.

Gaia Girace e Margherita Mazzucco, protagoniste dei primi tre capitoli de L'Amica Geniale.
Gaia Girace e Margherita Mazzucco, protagoniste dei primi tre capitoli de L'Amica Geniale.

La rivoluzione in Rai, non più semplici "fiction"

Era il 2018, un'altra era geologica per la televisione, non c'era stato l'effetto pandemia che ha inciso radicalmente sulle modalità di fruizione di un prodotto. Questo dimezzamento non può essere legato alla qualità del prodotto, L'Amica Geniale resta una produzione di livello poderoso, probabilmente la cosa migliore che la Rai abbia mostrato al suo pubblico in questi anni. I numeri sono più che altro spia di un cambiamento di percezione del pubblico sulla serialità televisiva in generale. Un affaticamento verso il prodotto seriale determinato dal calo fisiologico di entusiasmo per una novità che non c'è più. Sulla rivista Link Idee per La Tv c'è un'analisi della questione molto interessante e su più livelli, dall'emblematico titolo "serial fatigue".

Sei anni fa L'Amica Geniale arrivava in Tv al posto giusto nel momento giusto, all'apice dell'esplosione della nuova serialità televisiva, un'età dell'oro frutto di un effetto a catena il cui detonatore era stato senza dubbio Netflix. La serialità televisiva è stata riconsiderata come forma espressiva, è avvenuto uno slittamento dell'interesse dal film alla serie come formato narrativo. La nuova dignità delle serie Tv è stato un fenomeno che ha caratterizzato il pubblico e gli addetti ai lavori quasi in contemporanea, trovando nel micromondo italico una concretizzazione che ha visto al centro l'impegno della Rai. L'azienda ha addomesticato il pubblico generalista a un nuovo modo di guardare alle serie Tv. Non più semplici "fiction", con cui dispregiativamente è stata definita la produzione seriale Rai in anni più bui.

Elisa Del Genio e Ludovica Nasti nella prima stagione de L'Amica Geniale.
Elisa Del Genio e Ludovica Nasti nella prima stagione de L'Amica Geniale.

Sazi di serie Tv, gli effetti dell'abbuffata pandemica

L'Amica Geniale è coincisa col punto di massima portata del fenomeno, raccogliendo un consenso enorme adeguato all'altissimo livello della produzione. Febbre seriale, la nuova onda napoletana e uno dei più eclatanti fenomeni letterari dell'ultimo decennio sono convogliati in un unico flusso, provocando una vera e propria esondazione. La fine dell'entusiasmo non significa la morte di un fenomeno, certifica semmai il passaggio a una nuova fase di stabilizzazione dopo l'enorme abboffata.

Cosa succede oggi? Che L'Amica Geniale, pur preservando una qualità altissima, diventa esempio massimo di uno stancamento generale del pubblico per la serialità che va combinato con una nuova complessità determinata dalle differenti modalità di fruizione di un prodotto citate all'inizio di questo articolo. La visione non lineare su piattaforma non è più un fatto eccezionale, ma una possibilità permeata anche nelle abitudini del pubblico più tradizionalista e questo annacqua il dato puro di ascolti che è sempre stato il parametro principe per la misurazione del successo di un prodotto.

Quella de L'Amica Geniale è una flessione che riguarda l'intero sistema e sarà interessante analizzare in che modo il sistema stesso reagirà a questo smottamento, forse dando centralità a nuovi sistemi di misurazione in grado di fornire metriche più complesse ma più precise.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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