La terza stagione de L’Amica Geniale: come sono i primi due episodi
Dopo aver visto la prima puntata della terza stagione de L’Amica Geniale, in onda su Rai1 domenica 6 febbraio, bisogna prima di tutto chiedere scusa. Bisogna chiedere scusa per non aver creduto fino in fondo al fatto che Margherita Mazzucco e Gaia Girace potessero ricoprire i ruoli di Lenù e Lila fino alla fine della tetralogia di Elena Ferrante. Le due attrici sono ormai in una connessione profonda con la narrazione, stanno crescendo con il tempo e non solo anagraficamente. Non sappiamo se alla fine un recasting verrà fatto, ma a questo punto speriamo di no. D'altronde, le donne di quegli anni erano proprio così: madri, lavoratrici o in cerca di emancipazione, erano giovani.
Fatta questa premessa, L'Amica Geniale – Storia di chi fugge e di chi resta riprende da dove ci eravamo lasciati. Anzi, compie un piccolo salto temporale di qualche anno: Elena è diventata una scrittrice pubblicata, Lila lavora come operaia nel salumificio di Bruno Soccavo, in condizioni durissime. Gli anni '70 entrano feroci nella narrazione e con loro tutto quello che quel periodo storico ha significato: contestazioni, lotte di classe, occupazioni studentesche, rivolte operaie, nuovi fascisti, le brigate rosse. È forse il romanzo più complesso e impegnativo da tradurre per lo schermo, per questo la scelta di affidarsi a Daniele Luchetti alla regia (la grande novità di questa stagione) è stata una scelta sicura e felice.
La sceneggiatura – firmata ancora da Saverio Costanzo, da Francesco Piccolo, da Laura Paolucci e dalla stessa Elena Ferrante (non per obbligo di firma, ha assicurato proprio Francesco Piccolo in conferenza stampa) – sembra scegliere questa volta la strada più rischiosa prendendosi qualche libertà, pur tenendo fede al testo che è imponente ed è lì. Perché scene come la dichiarazione di Pietro Airota in casa Greco oppure le disavventure di Lila nel salumificio, dalla tentata violenza di Bruno Soccavo fino allo scontro emotivamente durissimo con Michele Solara, sono proprio quelle; sembrano emergere direttamente dal romanzo. E torniamo dunque a Daniele Luchetti che ha lavorato sui personaggi, è entrato all'interno dei nuclei familiari ed è riuscito a riprodurre il medesimo respiro delle pagine. Con questo tipo di lavoro, la scena si trasforma in qualcosa di autentico e vero e Luchetti aggiunge, non resta mai indietro, alla prosa fluida e totale di Elena Ferrante.
La luce negli occhi di alcuni attori fa il resto. Oltre Margherita Mazzucco e Gaia Girace di cui abbiamo detto in apertura, a conquistare la scena nei primi due episodi con interpretazioni che tolgono il respiro ci sono (in ordine sparso): Anna Rita Vitolo e Luca Gallone, i genitori di Elena; Francesco Russo, il miserabile Bruno Soccavo; infine, il cattivissimo Michele Solara di Alessio Gallo, pronto a salire definitivamente in cattedra in questa terza stagione.