La moglie di un ex parlamentare scozzese: “La stalker di Baby Reindeer mi ha reso la vita un incubo”
Il DailyMail attraverso una testimonianza trova una nuova vittima della stalker di cui Richard Gadd racconta in Baby Reindeer, la serie tv di successo su Netflix. L'avvocato Laura Wray ha parlato al quotidiano britannico svelando che la ‘vera Martha' l'ha molestata per circa cinque anni.
Il racconto di Laura Wray, vittima della stessa stalker di Richard Gadd
Laura Wray è il nome dell'avvocato che, guardando la serie tv Baby Reindeer, ha notato che la stalker di Richard Gadd è la stessa che ha molestato anche lei. Al DailyMail ha raccontato che la Martha reale "minacciò di morte suo marito, Jimmy Wray, allora deputato Glasgow Baillieston". Per Laura Wray è stato immediato il riconoscimento quando nella serie vengono mostrati i titoli di giornali su Martha Scott: "Quella donna ha terrorizzato la mia famiglia, compreso mio figlio Frankie gravemente disabile". Per cinque anni la stalker è stata presente nella vita e della famiglia: nel 2002 accusò falsamente lei e il marito di aver aggredito Frankie, che allora aveva quasi quattro anni, nato con una rara malattia cromosomica. Per colpa delle accuse i due si ritrovarono gli assistenti sociali a casa. "Ha reso la mia vita un incubo" ha dichiarato la donna che la assunse nella sua azienda per un periodo di prova.
Era terribilmente schietta, mi raccontava tutte cose molto personali. Prima ancora che ci incontrassimo, mi mandò una cartolina congratulandosi per il mio fidanzamento con Jimmy. Ma fondamentalmente mi dispiaceva per lei. Una volta che iniziò con noi fu scortese con tutti. Una volta ha lanciato un libro attraverso la stanza e ha colpito in testa un membro dello staff. Un giorno, gestiva una linea telefonica e scoprimmo che raccomandava avvocati rivali.
Per questo motivo decise di licenziarla, e da lì partirono le minacce. Cominciò a telefonarla continuamente denigrandola e minacciandola. "Continuava a presentarsi di tanto in tanto alle lezioni a cui andavo. Lei era lì all'improvviso. Molte volte è venuta e si è fermata accanto a me mentre gli studenti aspettavano che le porte dell'aula si aprissero. La ricordo proprio accanto a me, quasi con il fiato addosso. Era molto snervante e avevo paura. Ho dovuto convincere alcuni degli altri studenti ad accompagnarmi alla macchina". Dopo anni di minacce, stalking e accuse, riuscì ad ottenere un ordine restrittivo.