Incastrati, la serie con Ficarra e Picone in formato Netflix è innocua
"Incastrati" è la nuova serie tv che Netflix ha pubblicato nel primo giorno del nuovo anno. Una novità tutta italiana nelle uscite di gennaio 2022, che rappresenta l'esordio di Ficarra e Picone nel mondo delle piattaforme on demand. Ma, appunto, la novità è per la piattaforma e non di certo per noi che della coppia comica conosciamo vita, morte e miracoli. La serie, composta da sei episodi dal formato molto agile tra i 25 minuti e i 39 minuti, incrocia la commedia degli equivoci e il cliché dei gialli.
Quando Ficarra e Picone, riparatori di elettrodomestici, si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato, iniziano una serie di guai che li fanno trovare stretti tra la morsa della mafia e quella della polizia di stato. Nel mezzo, la loro vita privata sull'orlo del tragicomico. La coppia di comici – che ha anche scritto e diretto la serie – fa essenzialmente quello che fa da sempre, rispettando ogni caratteristica che abbiamo imparato ad amare e di cui, appunto, conosciamo tutte le dinamiche. E forse questo è il punto: "Incastrati" funziona per funzionare, ma dopo il primo episodio, in cui viene seminato tutto quello che dovrebbe essere il "mistero" e il "giallo", lo svolgimento fino alla risoluzione finale lascia molto a desiderare.
La messa in scena sa di classico, per non dire antico, e poco fanno sorridere i caratteristi chiamati in forza per cercare di abbellire questo bel quadretto di pupi: l'appesantito Tony Sperandeo, che interpreta – guarda caso – un mafioso vecchio stampo detto "Cosa Inutile"; c'è Domenico Centamore, superfluo e sopra le righe (che invece abbiamo amato in Màkari), un Leo Gullotta purtroppo irrilevante e che non trova il tempo di incidere davvero. Salviamo Sergio Friscia, che riesce a dare al suo Sergione l'unico reale sussulto, merito anche di una scrittura che gli affida il compito di giocare con gli stereotipi sulla Sicilia attraverso "il dolce" e l'amaro" che caratterizza la vita a quelle latitudini, le luci e le ombre tra sole, mare e mafia.
Nota positiva della serie, è Marianna di Martino che interpreta Agata, dirigente di polizia, determinata a risolvere il caso e salvare Ficarra e Picone dalla mafia, anche perché è segretamente innamorata di Valentino Picone. Ci ha ricordato di quando la bella di turno si innamorava di Nino D'Angelo nei suoi film e ci si poneva sempre lo stesso dilemma: ma come è possibile?
La serie non ha una conclusione. Pertanto, la seconda stagione sembra scontata.