Gianfranco Gallo contro la Rai: “Mandano i miei film, ma non sanno che esisto”
Gianfranco Gallo contesta la Rai. L'attore partenopeo, noto per aver preso parte a molti prodotti di cinema e serie Tv, ha criticato l'azienda di servizio pubblico per il trattamento a lui riservato in queste ultime settimane. Lo ha fatto attraverso il suo account Facebook, lamentando un silenzio sulla sua persona che fatica a spiegare, soprattutto se associato alla mole di prodotti Rai ai quali è legato, alcuni dei quali trasmessi negli ultimi giorni come lui stesso sottolinea:
Mi fanno morire. La Rai manda ogni anno almeno un paio di film dove ci sono io (solo in questa settimana 2), repliche di serie ecc.ecc. Film tra l'altro coprodotti da Rai Cinema, poi però non sanno che esisto. Mitici.
Le parole di Gianfranco Gallo contro la Rai
Sebbene non vi siano espliciti riferimenti nelle parole di Gallo, si può immaginare che il suo risentimento sia legato al fatto di non essere stato citato nelle numerose interviste che negli ultimi giorni vedono protagonista il fratello minore, Massimiliano Gallo, in queste settimane volto della fiction "Vincenzo Malinconico, avvocato d'insuccesso", ospite in diversi contenitori proprio per parlare della serie, nonché di sé e della sua carriera.
Il rapporto tra Gianfranco e Massimiliano Gallo
Figli d'arte, eredi di Nunzio Gallo che è stato un grande protagonista della storia della musica italiana, Gianfranco e Massimiliano Gallo hanno fondato insieme la "Compagnia Gallo", acquistando una popolarità sempre crescente nei teatri di Napoli e poi di tutta Italia. Si sono ritrovati insieme sullo stesso set nel 2009 per il film "Fortàpasc" di Marco Risi, che racconta la storia del giornalista ucciso dalla camorra Giancarlo Siani (interpretato da Libero de Rienzo). Nel corso degli anni, tuttavia, il loro sodalizio artistico si è interrotto e le strade hanno preso direzioni differenti, senza specifiche spiegazioni o chiarimenti sulla natura di questa separazione. Tuttavia pare chiaro che Massimiliano Gallo preferisca evitare di trattare l'argomento in occasione di interviste pubbliche, come accaduto, ad esempio, in occasione del suo passaggio a Domenica In del 6 novembre.