La scelta. Se la quarta stagione di Emily in Paris avesse un sottotitolo, nessuna parola riuscirebbe a descriverla meglio. Gabriel o Alfie? Nei nuovi episodi della serie, disponibile su Netflix dal 15 agosto, finalmente la domanda che tormenta Emily Cooper (e non solo) trova una risposta. Drammi d'amore, apparenze che ingannano e il coraggio di denunciare chi ti ha fatto del male, sono racchiusi nel quarto capitolo della storia. Una storia che continua da dove si era interrotta: il matrimonio finito male tra Gabriel e Camille e l'inaspettata rivelazione della gravidanza.
Emily prova a rimanere single nella città dell'amore per eccellenza, ma il suo tentativo si rivela ben presto fallimentare. Nessuna new entry in ambito sentimentale, ma l'arrivo della persona che ha sempre voluto al suo fianco, pur non ammettendolo mai a se stessa. "Vi siete innamorati nel momento esatto in cui vi siete conosciuti", dice Camille a Gabriel parlando di Emily. E di questo ce ne siamo accorti anche noi. Finalmente, dopo tre intere stagioni, Emily e lo chef riescono a darsi davvero una possibilità: appuntamenti romantici, notti movimentate sui tetti e un invidiabile je t'aime pronunciato con vista Torre Eiffel diventano la quotidianità.
Una storia d'amore in perfetto stile parigino, se non fosse che anche nelle migliori favole aleggia lo spettro del ‘cattivo' pronto a rovinare tutto. Il suo nome è Camille e fatica a staccarsi dalla vecchia vita con Gabriel, tanto da diventarne persino vicina di appartamento pur di non perderlo di vista. Un po' come quando ci si lascia dopo una lunga relazione, ci si dice pronti a ricominciare, ma comunque si cercano tracce dell'ex giusto per assicurarsi che non sia troppo felice. A complicare il tutto un bebè in arrivo. O quasi. Scontato il personaggio di Camille, che rimane un po' uguale a se stessa e non riesce ad andare oltre.
E il povero Alfie? Nonostante avesse giurato di non voler essere la seconda scelta di nessuno, alla fine finisce per cedere al fascino "dell'americana a Parigi" e prova a riconquistarla. Ma per lui, purtroppo, non c'è niente da fare: Emily ha fatto la sua scelta. Dopo un tentativo in maschera finito male, il suo personaggio scompare letteralmente nel nulla, tanto che viene da chiedersi ‘ma che fine ha fatto?‘. È vero che rimettere insieme i pezzi di un cuore infranto non è mai facile e che ognuno affronta le delusioni d'amore in maniera diversa, ma forse non era proprio il caso di farlo sparire nel nulla. Speriamo che sia un arrivederci e non un addio.
Con o senza Alfie, Emily in Paris 4 ha la giusta dose di drammi d'amore perfetti da commentare ad agosto durante una vacanza o anche sul divano di casa. Una serie che si riconferma la scelta giusta se l'obbiettivo è rilassarsi e immergersi in una storia in cui non ci si annoia. Inaspettata la scelta del tema della violenza sessuale portato alla luce da Sylvie Grateau e dal suo passato all'agenzia JVMA. Un tentativo di affrontare un argomento delicato in una storia spensierata e leggera. Apprezzabile, soprattutto il fatto che la stessa Sylvie abbia trovato il coraggio di denunciare, ma talmente complesso che avrebbe meritato molto più spazio. Forse l'occasione giusta saranno gli episodi finali a settembre. Nuovi personaggi e un'inedita vacanza romana all'orizzonte sono pronti a mescolare le carte.