È morto Cosimo Di Lauro, il figlio del boss che ha ispirato la storia di Genny Savastano in Gomorra
È morto Cosimo Di Lauro. Era il figlio maggiore di Paolo Di Lauro, detto Ciruzzo ‘o Milionario. Le foto del suo arresto, nel 2005, fecero scalpore. Cosimo si fece trovare in look total black , con un pesante impermeabile di pelle e i capelli lunghi legati dietro, ricordando Johnny Depp in "Blow", il film di Ted Demme, che in quell'epoca – in assenza di elementi cinematografici nostrani – andava per la maggiore tra chi voleva giocare a fare la star. E Cosimo Di Lauro, a suo modo, era una star per certi ambienti, gestendo un mercato della droga a cielo aperto valutato milioni, poi smantellato e costato due faide sanguinose raccontate dalle cronache, raccolte da Roberto Saviano nel caso editoriale degli anni 2000, fino ad arrivare alla serie tv Gomorra.
La mitologia di Gomorra
Cosimo Di Lauro era certamente il più "cinematografico" dei protagonisti della faida di Secondigliano. Il volto perfetto che ha dato vita alla mitologia di Gomorra, che per anni ha imperversato nella periferia nord di Napoli, modellando lo stesso quartiere e trasformando in un set cinematografico quasi continuo. È stato lui, con ogni evidenza, a ispirare i tratti del personaggio di Genny Savastano, il figlio di don Pietro, interpretato magistralmente da Salvatore Esposito. La storyline di Gomorra, però, non ha mai pienamente rispecchiato quella di Cosimo Di Lauro, che fu messo subito fuori gioco con l'arresto nel 2005, ma ha rappresentato idealmente quello che sarebbe potuto diventare l'uomo noto appunto come "il principe reggente", il "figlio del milionario".
Il caso Gelsomina Verde
Cosimo Di Lauro fu condannato a 15 anni per associazione camorristica, nuovamente condannato all'ergastolo nel 2008 per aver ordinato l'omicidio di Gelsomina Verde, perché ex fidanzata di un rivale degli Scissionisti, Gennaro Notturno, il 21 novembre 2004. Gelsomina fu rapita, torturata, uccisa e data alle fiamme in un auto, per cancellare ogni traccia dell'assassinio. Questo fatto di cronaca fu ripreso dalla serie tv proprio nella prima stagione. Nel 2010, Cosimo Di Lauro fu assolto in appello nonostante tutto, risarcì la famiglia di Gelsomina Verde che rifiutò di costituirsi parte civile.