Doc 2, Saurino: “Follia, per i no vax Lorenzo Lazzarini è morto per il vaccino”
Gianmarco Saurino è Lorenzo Lazzarini nella serie Doc 2. Il suo personaggio, tra i più amati della fiction con Luca Argentero, è morto a causa del Covid. Un colpo di scena che ha spiazzato gli spettatori della fiction record di ascolti. L'attore ne ha parlato in un'intervista rilasciata a Fanpage.it. Saurino ha svelato che nonostante sapesse della sua uscita di scena, ha scoperto come sarebbe morto Lorenzo solo leggendo il copione. Trova folle che qualcuno abbia commentato: "Perché non dite che era punturato?" e ha ammesso di avere ormai perso la speranza di ragionare con i No Vax. Infine, ha dato alcune anticipazioni su ciò che vedremo nelle prossime puntate di Doc – Nelle tue mani 2 e un indizio sul significato della frase che i medici della serie usano spesso: "Cane Blu".
Lorenzo Lazzarini vede concretizzarsi l’amore con Giulia e scopre di stare per diventare padre. Poi arriva la pandemia e lui è tra le vittime del Covid. Ho trovato onesto il fatto che abbiate messo da parte il lieto fine, per rimarcare quanto sia spietato il virus.
È innovativo. Doc sperimenta un linguaggio nuovo. In fondo, le serie che più amiamo sono crude, rappresentano la realtà anche se è triste. Dobbiamo smetterla di aspettarci che le serie ci debbano sempre coccolare. In una fiction in cui si parla di medici, ospedali e Covid, non si può non essere crudi, sarebbe stato disonesto.
In effetti la morte di Lorenzo, proprio nel momento di maggiore felicità per lui, è in linea con le storie di vite spezzate dal Covid che abbiamo appreso in questi anni.
Succede ancora tutti i giorni. Parlarne oggi non significa racontare una cosa del passato, ma un dramma presente. La signora che vive sotto casa mia è morta due giorni fa, perché il marito era no vax e ha preso il Covid. Sono fatti all'ordine del giorno e noi ci siamo presi la responsabilità di raccontarli.
Con Lorenzo Lazzarini e i suoi colleghi, è stato messo in risalto anche il sacrificio degli operatori sanitari.
Bisogna riportare l'attenzione sul fatto che fino a due anni fa, stavamo tutti sui balconi a battere le mani agli operatori sanitari, poi ce li siamo scordati. La gente va a litigare negli hub vaccinali, perché li ritiene parte di un complotto. Spero che Doc contribuisca a ricordare chi è stato in prima linea fino in fondo, anche morendo.
Credi che una serie televisiva possa sensibilizzare e fare cambiare idea a chi ritiene ancora che il Covid non esista e che il vaccino sia da evitare?
Lo spero, ma non credo. È passato troppo tempo. Due anni di pandemia sono abbastanza perché una persona senziente si faccia un'opinione sensata su questo argomento. Ho visto su Twitter che stanno commentando l'articolo sulla morte di Lorenzo Lazzarini, scrivendo: "Perché non dite che era punturato?". Follia. Cosa potremmo fare con Doc? Io ho perso le speranze. Anche con amici ho litigato e poi ho smesso di parlarci. Non perché mi piaccia fare Curva Sud e Curva Nord, ma perché credo che non possa esistere una doppia opinione su questo argomento. È una scelta di società che dovrebbe vederci uniti.
Nonostante Lorenzo Lazzarini sia morto, credo che il suo fantasma continuerà ad aleggiare anche sulle prossime puntate visto che è stata aperta un’inchiesta. Cosa puoi anticipare a riguardo?
Rivedremo Lorenzo Lazzarini. Alla fine della prima puntata abbiamo visto una scena in cui il dottor Fanti mette una mano sulla bocca di Lorenzo e lo soffoca. Non sappiamo se sia un sogno o una proiezione della sua coscienza, ma vedremo altri flashback. Finché arriveremo a un episodio preciso in cui si parlerà completamente di Covid e assisteremo alla morte di Lorenzo. Sappiamo che è morto di Covid, ma scopriremo come.
E poi c’è la frase che i colleghi di Lazzarini dicono spesso: “Cane Blu”.
Non ti posso dire se sia collegata a Lorenzo e alla sua morte, ma è sicuramente collegata al periodo del Covid. Capiremo completamente il senso di quella frase quando vedremo la puntata sulla pandemia.
Prima di morire, Lorenzo Lazzarini aveva abbracciato il metodo di Marie Kondo, ovvero fare ordine buttando tutti gli oggetti che non gli trasmettevano felicità. Gianmarco Saurino cosa ne pensa di questa teoria?
In realtà, io lo faccio da sempre. Raramente mi affeziono alle cose. Ci sono periodi dell'anno in cui faccio ordine e butto tutto. Sono però molto affezionato agli oggetti che hanno una storia, anche non mia. Mi appassionano, perché in quel caso hanno qualcosa da raccontare. Quel metodo poi è coerente con quel periodo di Lorenzo. Si agganciava alla sua idea di fare pulizia nella sua vita, nella disciplina medica e negli affetti.
La decisione di lasciare Doc è partita da te?
C'era la mia volontà di cambiare percorso, di fare altre scelte, ma la serie vince sul mio interesse personale. È più importante. L'espediente narrativo che abbiamo trovato, può essere servito anche a farmi uscire di scena, ma era comunque al servizio della storia.
Sapevi già dalla fine della prima stagione che sarebbe andata così?
Sì, sapevo che sarei uscito, che sarei morto ma non sapevo come. Questo aspetto l'ho scoperto leggendo il copione.
Cosa hai pensato quando hai letto i dettagli della morte del tuo personaggio?
Ho pensato che fosse una scelta intelligentissima. Viola Rispoli e Francesco Arlanch sono stati bravissimi. La storia è composta da tanti piccoli racconti e da tutti i personaggi che portiamo in scena. Lorenzo è un grande ramo di quest'albero e il modo in cui hanno deciso di tagliarlo, secondo me, è molto intelligente.
Hai vissuto in solitudine la consapevolezza di questo colpo di scena.
Non lo sapeva nessuno, solo un paio di amici stretti. I miei genitori, poi, sono fan di Doc ed era brutto rovinargli la sorpresa.
Come hanno reagito quando hanno appreso della morte di Lorenzo?
Sono rimasti scioccati e credo che lo siano ancora oggi, a una settimana di distanza, proprio perché non se lo aspettavano. Non possono ancora uscire di casa, perché la gente continua a chiedergli: "Ma perché?" e non sanno cosa rispondere (ride, ndr).
Il mondo è pieno di persone che restano incastrate in un lavoro che non gli dà più stimoli. Il fatto che tu abbia deciso di sperimentare altre sfaccettature del tuo mestiere, credo abbia richiesto una bella dose di coraggio.
O di follia, non lo so. Sono scelte che si fanno d'impulso. Ho deciso di dare una virata alla mia carriera di attore. Le virate non si sa come andranno, per questo richiedono coraggio.
Pensi mai che in futuro potresti pentirti di questa scelta?
Senza ombra di dubbio (ride, ndr). Ma le scelte coraggiose sono proprio quelle in cui rischio e magari tra dieci anni dico: "Ho fatto una stronzata". Però almeno ho scelto io e quella è la cosa più importante. Potrò prendermela solo con me stesso.
Ci sono state delle reazioni alla morte di Lazzarini che ti hanno colpito particolarmente?
È stato commovente vedere quanto affetto c'è stato. Mi sono arrivati talmente tanti messaggi che non riuscirò a leggerli tutti. Sembravano tutti profondamente dispiaciuti, alcuni speravano che io resuscitassi. Hanno addirittura aperto una raccolta fondi per cercare di resuscitarmi dando i soldi forse alla Rai o a Lux Vide per convincerli.
Dove ti rivedremo dopo Doc 2?
Ci sono diversi progetti, ma in particolare c'è un nuovo film che uscirà su Sky alla fine dell'anno. Si chiama ‘I viaggiatori', con la regia di Ludovico Di Martino. È un fantasy. Una storia bella, nuova e girata da paura. Tra la fine dell'anno e l'inizio del prossimo, tornerò anche a teatro. È in programma una nuova produzione con la mia compagnia.