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Chiama sua figlia come un personaggio del Trono di Spade e le negano il passaporto: “Ero devastata”

Una donna 39enne ha raccontato l’assurda storia alla BBC, spiegando che inizialmente era stato negato il passaporto per la figlia di 6 anni perché sarebbe stata necessaria l’approvazione di Warner Bros. Poi l’ufficio per il rilascio passaporti si è dovuto scusare con lei.
A cura di Andrea Parrella
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Ci sono serie Tv che vanno oltre l'intrattenimento ed entrano, di fatto, nella vita delle persone e dei figli. È il caso di una mamma che, in virtù della passione per la seria HBO "Il Trono di Spade" ha dato a sua figlia un nome ispirato a quello di uno dei personaggi più amati dello show, scelta da cui sono conseguiti problemi assolutamente inaspettati legati al passaporto della piccola, che oggi ha 6 anni.

Lo stupore di Lucy e della figlia di 6 anni

Lucy è una donna di 39 anni ed evidentemente ha una forte passione per Il Trono di Spade, la serie tv della HBO tra le più viste e celebri di sempre, che nel corso degli anni ha collezionato milioni di telespettatori per quasi un decennio. Con la conclusione. In virtù della sua passione, Lucy ha deciso di chiamare la sua bambina Khaleesi, il titolo ottenuto dalla celebre Daenerys Targaryen dopo il matrimonio con Khal Drogo, ovvero "regina della grande tribù". Un nome altisonante che ha causato qualche problema alla bambina di sei anni e alla mamma, visto che la richiesta di passaporto è stata rifiutata.

La motivazione? Per accettare la sua richiesta sarebbe stata necessaria l'approvazione della Warner Bros. dato che il trademark del nome è in loro possesso. Una storia che la donna ha raccontato alla BBC, dicendosi "devastata" davanti a questa notizia e alla consapevolezza dell'impossibilità di fare un viaggio da tempo atteso, quello a Disneyland Paris con bambina:  "Eravamo così emozionate per il nostro primo viaggio insieme".

Le scuse e la concessione del passaporto

Per fortuna la vicenda si è chiusa positivamente, dato che un avvocato ha confermato che il trademark non si estende ai nomi. Ma Lucy ha raccontato di aver avuto subito dei dubbi dinanzi a quell'ostacolo, visto che la problematica non era stata posta in alcun modo quando aveva registrato il certificato di nascita della bambina. L'ufficio per il rilascio dei passaporti ha quindi chiamato la donna per scusarsi dell'errore.

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