Vladimir Luxuria: “Putin non merita il mio stesso nome, significa portatore di pace”
Vladimir Luxuria è ospite di Verissimo sabato 16 aprile. L'opinionista dell'Isola dei Famosi ripercorre la sua esperienza da naufraga e l'opportunità di commentare oggi l'avventura dallo studio. Racconta del suo attivismo per la comunità LGBTQ+, anche in Russia dove è stata più volte, e il suo impegno con le persone trans in Ucraina, in fuga dalla guerra. E poi ancora l'amore, quello in cui oggi non ha smesso di credere: "Sono stata impegnata con diversi uomini, anche personaggi noti che hanno voluto non rendere pubblica la nostra relazione, ma oggi sono libera e bella".
L'impegno per le trans in Ucraina
"Tra le tante storie tragiche delle persone in fuga dalla guerra c'è quella di tante trans, per le quali il percorso di transizione è molto complicato e ora, in questa situazione, non è così semplice per loro partire", racconta Luxuria a Silvia Toffanin. L'opinionista parla di un'amica ucraina che è riuscita a lasciare il paese, non senza problemi: "Sul suo documento risulta ancora il sesso maschile, ma non se la sentiva di certo di imbracciare un fucile, quando fino a ieri aveva in mano un rimmel". A proposito di Valdimir Putin spiega: "Non è degno di portare il mio stesso nome che, in russo, significa portatore di pace".
Quando Luxuria fu arrestata in Russia
Vladimir torna a parlare delle esperienze di attivismo in Russia che le sono costate la preoccupazione, soprattutto, della sua famiglia. "Quando credi nei tuoi ideali, sono rischi che è giusto correre". Dalla prima volta al pride di Mosca nel 2007, al viaggio con Pio e Amedeo che gli è costato l'arresto per la bandiera "Gay is ok". "Ho sfidato la legge contro la propaganda", spiega. "Non si può parlare in pubblico di omosessualità. Mi hanno portata su un'auto a tutta velocità fuori dallo stadio, mi hanno buttata giù in corsa. Mi sono risvegliata in un campo di patate e per fortuna poi mi hanno ritrovata".