Vittorio Feltri attacca Stefano De Martino per la scenetta del presepe vivente: “Contro i cristiani”
Vittorio Feltri, sulle pagine del suo Giornale, ha attaccato Stefano De Martino per la scenetta del presepe vivente di Francesco Paolantoni e Biagio Izzo andata in onda durante lo speciale "Da Natale a Santo Stefano" dello scorso 26 dicembre. Un attacco quanto meno tardivo, dato come risposta alla lettera di un lettore, che però troverebbe nuova attualità da una protesta che arriva direttamente dal Vaticano che starebbe addirittura pensando di inviare una ‘nota verbale' al Ministero degli Esteri.
Le parole di Vittorio Feltri
Il "direttorissimo" ha risposto alle proteste di un lettore che ha parlato di una presa in giro nei confronti di San Giuseppe "che dice di essersi operato alla prostata" e di Maria "interpretata in modo vergognoso", uno "spettacolo che offende non solo il cuore e la mente dei credenti ma anche il comune senso della decenza e del rispetto". Queste le parole di Vittorio Feltri alla scenetta interpretata da Francesco Paolantoni e Biagio Izzo:
Le battute e le scenette che descrivi nulla hanno a che fare con la satira, che per me è elemento della democrazia. Essa non va censurata, non va soffocata, non va limitata. […] Si può fare satira sui politici, sui personaggi del presente che hanno un qualche rilievo pubblico, però quale senso ha deridere, canzonare, beffeggiare, ironizzare, irridere Dio, Maria, Giuseppe, Gesù e tutti i Santi, senza trascurare lo Spirito Santo? Te lo dico io. Non ha alcun senso. […] Mancava soltanto coglionare Giuseppe e Maria nel periodo di Natale su Raidue per non farci mancare nulla.
Lo show di Stefano De Martino
Checché ne dica Vittorio Feltri, lo show di Stefano De Martino è stato per la verità assai gradevole con momenti di grande intrattenimento come l'arrivo di Maria De Filippi a sorpresa, oppure il monologo di Stefano sull'incidente con Belen Rodriguez. La scenetta del presepe vivente, oggetto della critica, è stato un modo come un altro per omaggiare non solo il Natale ma anche una certa tradizione di avanspettacolo che ha precedenti anche più illustri nella Smorfia di Massimo Troisi, Lello Arena e Enzo Decaro.