Valeria Fabrizi e la figlia Giorgia: “Mi chiamò Walter Chiari per dirmi che mio padre stava male”
Ospite della puntata di Verissimo di sabato 3 dicembre è stata Valeria Fabrizi. L'attrice si è raccontata nel salotto di Silvia Toffanin, parlando della sua carriera, ma soprattutto del rapporto con sua figlia Giorgia, arrivata poi in trasmissione.
L'infanzia e l'inizio della sua carriera
Un'infanzia vissuta insieme alla madre e la nonna, senza aver mai visto il suo papà, se non qualche rara volta: "Era un bell'uomo, un donnaiolo, era manesco, mia madre però non ha mai parlato male di mio padre" racconta Valeria Fabrizi, che rivela di non aver mai avuto la certezza che suo padre fosse davvero scomparso in guerra come le avevano detto:
Ci sono tre versioni che lui sia morto fucilato, cercava di fuggire da un campo di concentramento, secondo un sacerdote lo avrebbero buttato giù da una nave. Non siamo mai state davvero sicure del fatto che fosse morto, ma non l'ho visto più.
Prima di diventare a tutti gli effetti una delle grandi protagoniste dello spettacolo, però, tanti sono i lavori in cui si è cimentata: "Ho fatto la parrucchiera, la pantalonaia, ero molto brava, mi piaceva molto e ancora adesso se c'è qualcosa di sartoria da fare lo faccio io. Ho lavorato al catasto". Dal teatro alla televisione e anche al cinema, Valeria Fabrizi ha spaziato tanto, ma c'è un momento che ricorda con particolare coinvolgimento: "Quando ho lavorato per Garinei e Giovannini è stato un momento importante, perché con il loro teatro si sono realizzati i miei sogni".
Il legame con la figlia Giorgia
Eppure per dodici anni è stata lontano dal mondo dello spettacolo, dopo la perdita del suo bambino a soli tre mesi, decise di prendersi del tempo per dedicarsi alla sua vita privata:
Ho fatto la mamma, ed è stato il lavoro più bello che potessi fare. Poco dopo Giorgia ho perso un bambino, ma grazie a lei sono andata avanti. È una donna incredibile e non perché è mia figlia, ma proprio per la persona che è lei.
Ed è proprio Giorgia Giacobetti, la figlia, ad entrare in studio per sedersi accanto alla mamma con la quale ha un rapporto bellissimo, simbiotico: "È la mia migliore amica, ed è la persona con la quale mi diverto di più". Insieme, poi, raccontano un momento piuttosto duro della loro vita, quando il padre, Tata Giacobetti è scomparso:
Lui doveva essere operato, ma aveva tre possibilità una di morire, rimanere paralizzato e non capire più nulla e restare paralizzato. Una sera dopo aver brindato con Walter Chiari è stato male ed è rimasto sette giorni in coma, solo mia figlia è riuscita a stringergli la mano prima che morisse.
Giorgia, quindi, aggiunge un suo ricordo: "Fu Walter Chiari a chiamarmi e alla sua maniera mi disse che papà stava male, io vivevo a Londra, tornai subito e sono stata sette giorni con lui in ospedale, gli parlavo perché ero convinta che mi sentisse e lui mi strinse la mano".
La figura di Walter Chiari
Il rapporto con Walter Chiari è stato importantissimo per tutta la famiglia, come ricorda anche Valeria Fabrizi: "Walter ha vissuto gli ultimi anni della sua vita a casa mia, in un momento difficile della sua vita Tata lo ha ospitato a casa mia ed è rimasto lì anche dopo la morte di mio marito, dopo qualche anno è morto anche lui".