È stato uno dei programmi più significativi del primo post pandemia, ma Una Pezza di Lundini non avrà una terza stagione. Stando a quanto comunicato nell'ambito della presentazione dei palinsesti Rai 2022-2023 che si è tenuta a Milano, il programma ideato da Lundini con Giovanni Benincasa, tra i fenomeni più interessanti delle ultime due stagioni televisive, non verrà riconfermato il prossimo autunno.
Complice un restyling totale di Rai2, vera protagonista di questi palinsesti con un rilancio che non ammette fallimenti, lo spazio di seconda serata occupato da Lundini verrà lasciato a volti come quelli di Alessandro Cattelan, Stefano De Martino, Francesca Fagnani.
Non mancherà un'altra occasione per il comico romano e per il suo pigmalione, Giovanni Benincasa, che dal prossimo autunno avranno un progetto su RaiPlay dal titolo "Conferenza Stampa", mentre Emanuela Fanelli avrà uno spazio per documentari sulla comicità per Rai Cultura.
Per due anni su Una Pezza di Lundini si è materializzata una spaccatura enorme tra critica e pubblico, con la prima schiera pronta ad eleggere quello di Lundini come un programma di rara genialità, dall'altra numeri non proprio incoraggianti sotto il profilo degli ascolti, che come si sanno si dimenticano solo se sono buoni. Dall'altro lato è accaduto qualcosa di interessante, perché Una Pezza di Lundini, oltre alla capacità di decostruire la liturgia televisiva, in perfetta aderenza alla necessità di una televisione che, mai come oggi, ha bisogno di essere ibrida, anfibia, viaggiare tra i palinsesti lineari e quelli digital.
Una pezza di Lundini ha generato un'enorme quantità di contenuti virali, che hanno riscosso enorme popolarità sulle piattaforme social e su Youtube, dove ha realizzato numeri molto interessanti. Al contempo, ha coniato una nuova grammatica della Tv che è stata adottata da molti programmi della stessa rete, come il recente Tonica, condotto da Andrea Delogu, ma anche L'Almanacco del giorno dopo di Drusilla Foer, titolo in cui l'impronta di Una pezza sembra così evidente da essere interiorizzata, quindi quasi invisibile. Un'esperienza di cui la Rai dovrebbe tenere conto, per non disperdere il valore di due talenti indiscussi come Lundini e Fanelli.