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Svegliarsi con Fiorello, cosa succede dietro le quinte di Viva Rai 2: una Corrida a cielo aperto

Cosa succede la mattina dietro le quinte di Viva Rai 2? Fanpage.it ha seguito Fiorello nel backstage e, complici i suoi dilettanti allo sbaraglio, è sembrata una Corrida a cielo aperto. “Il varietà non è morto, ha solo cambiato orario”, lo ha detto dal primo momento ed è stato proprio così.
A cura di Eleonora D'Amore
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Cosa succede la mattina dietro le quinte di Viva Rai 2? Abbiamo seguito Fiorello nel backstage ed è sembrato uno show nello show. Arriva in scooter che sono appena le cinque, è buio, i fari illuminano una via Asiago deserta. Il bar Montello 12 ha la serranda ancora chiusa, il glass campeggia spento al centro della strada, in attesa di prendere vita.

Fiorello parcheggia all'angolo, toglie il casco e parte lo spettacolo. Spuntano come funghi personaggi surreali che sono arrivati da ogni dove per dargli il buongiorno e cercare di promuovere il loro talento. Appare un cesto pieno di limoni, tra i quali emergono a incastro un paio di cd. A portarli è un cantante locale, che vorrebbe essere ascoltato mentre la gente nei condomini circostanti ancora dorme. Ci raccontano che giorni prima ne era arrivato un altro dalla Costiera Amalfitana con un'ape car addobbata a festa: munita di casse e console, ci aveva impiegato due giorni per arrivare a destinazione. Roba che nemmeno Pio e Amedeo.

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Il bar intanto solleva la serranda e offre la location per questa Corrida a cielo aperto. Le macchine del caffè si accendono, i cornetti caldi in vetrina, Rosario che raggiunge il bancone mentre continua ad accogliere chiunque richieda la sua attenzione. C'è addirittura una Peppa Pig gigante che gli improvvisa un balletto: "Chi c'è lì dentro, Milly Carlucci?", scherza il conduttore, in vena di risate che non è nemmeno l'alba. Parte la diretta Instagram con una serie di aneddoti e racconti che non hanno scaletta. Sono tutti a braccio e beneficiano di pubblico senza gettone di presenza.

L'ingresso a un certo punto è assediato. C'è il ragazzino che si è svegliato presto solo per un saluto, la mamma che chiede a Fiorello un video per la figlia che a giugno dovrà sposarsi, ballerini e figuranti di Viva Rai 2 che entrano sotto copertura, con i cappucci in testa, per prendere almeno il caffè. Di lì a poco iniziano le prove, complice una luce fioca che inizia a illuminare il lembo di asfalto antistante il glass che servirà per mettere su un intero show. Luca Tommassini, occhialoni d'ordinanza e cappotto max size, a dirigere i lavori, mentre due ballerine in intimo saltano sul posto con ciabatte e calzettoni ed enormi coperte addosso, sperando in un po' di calore prima di esibirsi con Madame nella sua hit di Sanremo.

Fiorello, meno severo del Corrado mattatore dei dilettanti allo sbaraglio, accoglie e soddisfa le richieste, una a una, senza battere ciglio. Lo farà anche dopo quando, concluso il morning show all'italiana, si concederà per selfie e chiacchiere con chi non ha avuto la forza di raggiungerlo così presto e cerca di ritagliarsi un momento con lui a fine programma. Sono appena le 9.00, tutto il cast è alle transenne dove si consuma l'atto finale. Un signore vestito di tutto punto si improvvisa tenore, inizia a cantare su richiesta del conduttore e in lontananza sembrano spuntare già i campanacci. Ma le telecamere sono spente, il clima è goliardico, tutti sono lì per dividersi i quindici minuti di celebrità portandone a casa almeno uno.

La forza di Viva Rai 2 è questa: la gente. Quella che da sempre finisce nel radar di Fiorello, che ha iniziato intrattenendo nei villaggi e a oltre 60 anni continua a farlo per strada. "Il varietà non è morto, ha solo cambiato orario", lo aveva detto dal primo momento ed è stato proprio così.

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Casertana di origine, napoletana di adozione. Laureata in Lingue e Letterature Straniere all'Università L'Orientale di Napoli, sono Caposervizio dell'area spettacolo a Fanpage.it dal 2010, anno in cui il giornale è nato. Cinefila e appassionata di tv, nel tempo libero mi alleno a supportare un cognome impegnativo. 
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