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Stupro Palermo, cameraman di Mediaset aggredito con un casco dai familiari di uno degli indagati

Massimo Viviano, cameraman della trasmissione Mediaset Fuori dal coro, è stato aggredito dai familiari di uno degli indagati per lo stupro di gruppo a Palermo, durante la realizzazione di un servizio. L’operatore è stato trasportato al pronto soccorso.
A cura di Stefania Rocco
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Il cameraman di una trasmissione Mediaset, Massimo Viviano, è stato aggredito con un casco dai familiari di uno degli indagati per lo stupro di gruppo a Palermo. L’operatore stava realizzando un servizio per la trasmissione Fuori dal coro quando è stato colpito e picchiato più volte. L’operatore è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Villa Sofia.

L’aggressione ai danni dell’operatore Mediaset

Viviano stava realizzando per la trasmissione condotta da Mario Giordano un servizio sul caso della violenza di gruppo subita da una 19enne a Palermo nella notte tra i 6 e il 7 luglio. Si trovava in via Montalbo, nel quartiere Montepellegrino, quando è stato aggredito e colpito più volte con un casco. Secondo le prime testimonianze, gli autori dell’aggressione sarebbero i genitori di uno degli indagati per la violenza sessuale di gruppo al Foro Italico già finiti in carcere. Secondo il racconto di Viviano, qualcuno lo avrebbe raggiunto alle spalle, insultato e colpito più volte alla testa con un casco. La troupe di Rete4 si trovava in strada dopo avere provato a convincere inutilmente alcuni familiari degli indagati a rendere qualche dichiarazione a proposito dell’accaduto. L’operatore sta valutando se sporgere denuncia.

Il comitato di redazione di Videonews, testata giornalistica che lavora per le trasmissioni Mediaset, ha espresso “la propria solidarietà all’operatore di ripresa Massimiliano Viviano aggredito oggi a Palermo durante la realizzazione di un servizio, per il programma Fuori dal coro, sulla vicenda dello stupro di gruppo”. Il Cdr ha aggiunto che “uno sconosciuto lo ha colpito violentemente in testa con un casco e si è dato alla fuga. Purtroppo episodi di violenza sempre più frequenti contro gli operatori dell’informazione”. E ha concluso: “Auspichiamo che le autorità individuino al più presto i responsabili”.

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