Striscia lancia la provocazione su Sanremo: “Perché per forza sulla Rai? Bando aperto a tutti”
Sanremo e la Rai sono una cosa sola, il Festival della canzone italiana, che nel 2023 andrà in scena per la 73esima volta, vive un sodalizio con il servizio pubblico che pare un dato di fatto, prescritto per legge. Striscia La Notizia proverà a sfatare questo mito con l'ennesimo servizio di Pinuccio e il suo Rai Scoglio 24. Nella puntata del settembre, in onda come sempre su Canale 5, l'inviato del Tg satirico va ancora una volta a fare le pulci all'azienda di servizio pubblico e mettere in discussione l'automatismo secondo cui Sanremo venga organizzato a prescindere dalla Rai. Dal comunicato di anticipazioni reso noto dal programma si legge:
Pinuccio torna con un annuncio bomba: in teoria, il Festival di Sanremo dovrebbe essere assegnato con un bando a cui potrebbero partecipare tutte le emittenti interessate. Di conseguenza, la Rai potrebbe perdere uno dei suoi programmi di puntissima. Tutto nasce dalla richiesta dell’Afi – l’Associazione Fonografici italiani – al comune di Sanremo per avere in visione alcuni documenti sulla kermesse musicale. Istanza negata, che spinge l’Afi a fare ricorso al Tar, il tribunale amministrativo locale, che si pronuncia emettendo una sentenza importante. «Per la prima volta il tribunale amministrativo ha aperto alla possibilità di vedere gli atti del Festival della canzone italiana», spiega l’avvocato Fabio dell’Aversana, presidente Siedas (Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo). «Pur non pronunciandosi direttamente sulla possibilità dell’ente comunale di mettere a bando la gestione del Festival, perché non era quello l’oggetto del giudizio, mette in chiaro una serie di principi che potrebbero essere richiamati per sostenere questa eventualità.
Il tutto si chiude dunque con un appello dell'inviato di Striscia La Notizia, che somiglia più che altro a una provocazione: "Perché non chiedete che il Festival sia assegnato con un bando aperto a tutti?".