Striscia La Notizia attacca ancora la Rai: “Deve milioni di euro a Vasco Rossi, Sting e tanti altri”
Striscia La Notizia va ancora all'attacco della Rai. Il Tg satirico, attraverso l'inviato Pinuccio e lo spazi Rai Scoglio 24, riporta la testimonianza del presidente dell'Afi (Associazione fonografici italiani) Sergio Cerruti, secondo il quale l'azienda di servizio pubblico deve cifre altissime ad alcuni dei cantanti più celebri, italiani e stranieri, legate a diritti connessi di riproduzione,: "Per l’intera industria, secondo le nostre stime, si parla di una cifra che sfonda i 30 milioni di euro". Cerruti aggiunge ancora: "Per quanto riguarda l’Afi la cifra si aggira attorno ai 6 milioni di euro, oltre ad altri 2,5 milioni che non sono stati ancora richiesti. Si parla di nomi eclatanti".
Tanti i nomi degli artisti che sarebbero a quanto pare "creditori" della Rai. A svelarne i nomi è lo stesso inviato del programma, citando anche le cifre: "Vasco Rossi deve avere 135.000 euro, i Pooh 162mila euro, Mogol 148mila, Sting 97mila, Eros Ramazzotti 75mila euro, Tiziano Ferro 64mila, Marco Mengoni e Al Bano 40mila euro ognuno, Fedez 8mila".
Prosegue inoltre l'indagine di Striscia relativa alla possibilità di assegnare il Festival di Sanremo tramite un bando aperto, affinché possano prendervi parte anche altre emittenti, come si evince da una recente sentenza del Tar ottenuta proprio dopo una denuncia dell’Afi. Queste le parole del presidente Cerruti: "Abbiamo chiesto le carte sul Festival di Sanremo perché vogliamo avere accesso a delle informazioni tra il comune di Sanremo e la tv di Stato che in teoria dovrebbero essere pubbliche. E invece la Rai spende soldi pubblici per secretarle". Da tempo Striscia La Notizia, proprio attraverso il lavoro dell'inviato pugliese, prova a fare luce sulle carenze e i malfunzionamenti della Rai. Non è la prima volta che gli occhi vengono puntati su Sanremo, viste anche le polemiche della scorsa stagione, quando alla vigilia Pinuccio fece notarealcune presunte irregolarità su Sanremo Giovani.