"L’intelletto è in sé un’esagerazione e distrugge l’armonia in qualunque viso. Nel momento in cui uno si siede a pensare, diventa tutto naso, o tutta fronte, o qualcosa di orrido". Questa memorabile e paradossale battuta di Lord Henry Wotton, personaggio de Il ritratto di Dorian Gray, potrebbe spiegare il senso di Stasera tutto è possibile, attraverso un azzardato volo pindarico tra alto e basso, saltando dalla letteratura alla bistrattata televisione.
Pensare quando c'è da ridere è una sorta di contraddizione, se consideriamo che il gesto della risata quanto di più vicino a una manifestazione di pancia. Una risata pensata e meditata esiste, ma non rende meno legittima e dignitosa la risata istintiva, spensierata. Che è quella di Stasera tutto è possibile. Lo show del martedì sera di Rai2 condotto da Stefano De Martino si è chiuso con la puntata del 5 aprile (proseguirà con il meglio di nelle prossime settimane), confermando il successo di una formula che vede Francesco Paolantoni e Biagio Izzo affiancare stabilmente il conduttore ed ex ballerino.
Il segreto di questo programma, format francese arrivato in Italia con la conduzione di Amadeus e già allora consacrato dal pubblico, è una cosa che in televisione conta più di ogni altra, di cui si parla di rado, che non si può pagare e non si può scrivere a tavolino: il contesto. Come ogni programma comico che funzioni, durante STEP l'auditorium della Rai di Napoli si trasforma nel salotto di casa di chi guarda il programma. La schematizzazione per giochi vale fino a quando non interviene l'elemento che dissacra la regola, la stravolge, ne ridicolizza il valore facendo capire l'ovvio: è solo un gioco, non c'è niente da vincere e niente da perdere. Come a una cena tra amici più si fa casino e più ci si diverte e, affinché questo accada, servono quelli che sanno fare casino. In questo Paolantoni e Izzo sono dei maestri, così come collaudata è la compagnia di giro che compone il cast e che sta al gioco.
Ciliegina sulla torta è la scoperta di Vincenzo De Lucia, imitatore dalle capacità tecniche rare che si è perfettamente calato nella situazione, adattandosi alle circostanze. Tutto questo è contesto, la sensazione di essere in studio o che lo studio entri dentro le case. Può durare per sempre? Non è detto, certi equilibri si spezzano facilmente proprio perché precari, esagerare è un attimo. C'è tuttavia un'espressione, a Napoli, un po' eccessiva ma che rende l'idea della risata incontrollabile, spontanea, spensierata: fa buttare il sangue. È il senso dello stato di grazia attuale del programma, STEP fa letteralmente buttare il sangue.