Sigfrido Ranucci: “Report al posto di Fazio? Un modo per metterci in difficoltà”
Il caso dell'uscita di Fabio Fazio dalla Rai continua a tenere banco, oltre che per le motivazioni che avrebbero portato a questo esito, anche per quello che accadrà, adesso, a Rai3. Lo spazio della domenica sera dalla prossima stagione sarà infatti vacante e si tratterà di un vuoto difficile da riempire, soprattutto sotto il profilo dei numeri e degli ascolti.
Tra le ipotesi di sostituzione ci sarebbe quella di traslocare dal lunedì Report. Un'idea che non appassiona Sigfrido Ranucci, che conduce Report dal 2017. Rispondendo al programma radiofonico Un Giorno da Pecora, Ranucci ha detto: “Intanto io non so nulla di ufficiale e nessuno mi ha detto nulla (…) sono un dipendente, sono dell’azienda e faccio quello che mi viene chiesto nel miglior modo possibile. Ma con delle garanzie. Bisogna portare rispetto a Report e alla sua storia, se qualcuno vuole strumentalizzare sbaglia, se qualcuno vuole mettere in difficoltà la trasmissione, spostandola in condizioni difficili, sbaglia“.
Un'eventuale spostamento di Report alla domenica riporterebbe la trasmissione in una collocazione del passato, visto che dopo gli esordi al mercoledì Report, a inizio anni Duemila, andava proprio in onda alla domenica. A Ranucci, tuttavia, che pure non la vede "né come una promozione né come un ridimensionamento”, non andrebbe bene l'idea di un ordine che arrivi dall'alto:
Pensare di spostare Report per danneggiarlo è come il marito che si taglia gli zebedei per fare un dispetto alla moglie. Report non è di Ranucci né di chi amministra oggi ieri o domani la Rai ma del pubblico che paga il canone.
In merito all’uscita di Fazio: “L’addio di Fazio, autore straordinario, per me è una perdita. Trovo bruttissime, antipatiche e ingiuste tutte le polemiche di questi giorni sui suoi compensi, anche perché leggo di nomi che dovrebbero sbarcare in Rai, di persone che hanno scritto delle cialtronerie sull’azienda, sui suoi dipendenti, su Report e sul sottoscritto. Come dirigente Rai non li vorrei mai vedere nei nostri corridoi. Queste persone poi non è che verrebbero gratis: ecco, vorrei che come entrassero si facesse luce sui loro compensi”. Sulle voci relative ad arrivi da volti di altre aziende: “La vera rivoluzione non sarebbe il cambiamento della narrazione ma quella di portare giornalisti indipendenti”.