Serena Bortone scaricata dalla presidente Rai, ora la sua conferma per l’anno prossimo è a rischio
"Non possono essere attribuiti intenti censori al vertice aziendale" sul caso Scurati. È quanto affermato dalla presidente Rai Marinella Soldi in audizione in Commissione di Vigilanza, mentre si discuteva della vicenda Scurati e la mancata partecipazione al programma Tv "Che sarà…". Soldi, che di fatto era stata la sola alta rappresentante dell'azienda ad essersi schierata dalla parte di Serena Bortone, attaccando palesemente i vertici dell'azienda per la gestione, scarica sostanzialmente Serena Bortone per la vicenda del monologo sul 25 aprile di Scurati, che poi era stata lei a leggere in Tv.
Cosa ha detto Marinella Soldi in commissione di vigilanza
La presidente Soldi scagiona quindi l’intera catena di comando e retrocede rispetto al concetto di censura da parte di Viale Mazzini, pur sottolineando la presenza di "azioni anomale" da parte della direzione Approfondimenti e "comportamenti non usuali, avvenuti da un certo momento in poi che non si possono ignorare perché danno un contesto e una colorazione a qualsiasi altra azione viene dopo".
Il riferimento è, con ogni probabilità, all’annullamento del contratto di Scurati arrivato solo il giorno prima della trasmissione, in pratica subito dopo che il testo del monologo sul 25 Aprile era stato inviato alla Direzione Approfondimenti con il capo Paolo Corsini, apertamente meloniano se si considera anche la sua partecipazione alla festa di Fratelli d'Italia di fine 2023. A questo punto c'è un sostanziale vuoto nella narrazione, perché non è esplicitato il motivo dello stop alla lettura del monologo. È qui che Soldi, pur non parlando di censura, sottolinea che “in ogni caso c'è stato un danno alla Rai anche da come la vicenda è stata gestita da un punto di vista sostanziale e di comunicazione”.
La ricostruzione del caso Scurati
Nel suo intervento, la presidente Rai ha evidenziato soprattutto il danno reputazionale alla Rai: "Da un punto di vista di danno all’azienda si doveva agire in maniera unitaria. Non posso rivelare il contenuto emerso dall’audit, ma riguardo alla tempistica ci sono state azioni anomale, comportamenti che non erano usuali e che sono avvenuti da un certo momento in poi. Questo dà un contesto e una colorazione a qualsiasi altra azione viene dopo", ha detto Soldi, sottolineando inoltre come "la policy aziendale è chiara, in ogni caso c’è stato un danno alla Rai anche da come è stata gestita da un punto di vista sostanziale e di comunicazione di questa vicenda".
Serena Bortone ora rischia la conferma
Cosa accadrà, quindi, a Serena Bortone? La conduttrice è stata raggiunta da un procedimento disciplinare e questo passo indietro di Soldi rispetto ai suoi intenti iniziali potrebbe mettere Bortone nelle condizioni di essere la sola a pagare dopo la denuncia di stop alla partecipazione dello scrittore nella puntata sul 25 aprile. Il suo programma "Che sarà…", che pure ha beneficiato di una crescita di ascolti dopo il caso Scurati ed è in linea con le medie di Rai3, potrebbe rischiare di non essere confermato nella prossima stagione. Bortone, dal canto suo, aveva fatto sapere che avrebbe valutato con sindacato e legali eventuali azioni dopo il provvedimento disciplinare, ma non ci sono stati aggiornamenti in merito dopo le parole pronunciate al Salone del Libro.
Le reazioni politiche alla decisione di Soldi non si sono fatte attendere, visto che l'opposizione, in particolare col PD, ha di fatto contestato alla presidente di aver perso un'occasione per dare un segnale politico forte, mentre la maggioranza considera le parole di Soldi come una chiusura del caso Scurati.
Una cosa è certa, dopo le parole della presidente la conduttrice appare più isolata all'interno dell'azienda e queste circostanze non rendono automatico il rinnovo di un programma che, al netto della visibilità di queste ultime settimane, non aveva propriamente lasciato il segno in questa prima stagione. Questo stato di cose, d'altronde, potrebbe spingere la stessa Bortone a guardare fuori dalla Rai, dove non si escludono proposte di altre emittenti, visto anche l'effetto volano che questa vicenda ha avuto sulla risonanza della conduttrice.