Sciopero Rai revocato, accordo tra sindacati e nuova governance
Lo sciopero dei dipendenti Rai previsto per il 26 maggio è stato revocato. La decisione è stata comunicata nella tarda serata di sabato 20 maggio, a pochi giorni dalla data prevista per lo sciopero proclamato diverse settimane fa. La Rai lo ha reso noto con un comunicato, spiegando che:
Dopo l’incontro odierno, nel segno di un dialogo costruttivo e di una reciproca collaborazione, Rai e Organizzazioni Sindacali hanno raggiunto un accordo che revoca lo sciopero annunciato il 5 aprile e proclamato per il 26 maggio. La nuova governance ha assicurato i sindacati sul fatto che – ben conoscendo, dall’interno, le problematiche aziendali – saprà ben interpretare e fare proprie le esigenze dei lavoratori, per dare sempre maggiore solidità all’azienda e rilanciarne il ruolo di Servizio Pubblico, anche nel segno della qualità del lavoro per quanti quotidianamente operano al suo interno.
Fondamentale, dunque, è stata l'interlocuzione tra le parti sindacali e la nuova dirigenza, che si è insediata solo pochi giorni fa con l'arrivo del nuovo amministratore delegato Roberto Sergio e del direttore generale Giampaolo Rossi. In cima alle priorità, in un momento delicato come quello che sta vivendo l'azienda, nell'occhio del ciclone per la vicenda Fazio, c'era proprio la necessità di risolvere la questione dello sciopero in vista per la prossima settimane.
Risaliva ad alcune settimane fa la proclamazione dello sciopero nazionale dei dipendenti del Gruppo Rai per il giorno 26 Maggio 2023, con annesso blocco straordinari dal 5 maggio 2023 al 31 maggio 2023. A motivare la giornata di sciopero poi revocata, erano le seguenti motivazioni, sulle quali evidentemente si è trovato un punto d'accordo tra la dirigenza e le parti sindacali:
– incertezza sul Piano Industriale, Piano Immobiliare e tenuta finanziaria del Gruppo Rai;
– futuro sull’assetto industriale di Rai Way;
– utilizzo ingiustificato degli appalti e delle risorse esterne e mancata valorizzazione di quelle interne come previsto dal Contratto di Servizio; ➢ assenza delle risorse economiche necessarie per il rinnovo del CCL;
– mission dei Centri di Produzione e delle Sedi Regionali;
– carenza di organico e mancato aggiornamento tecnologico;
– mancata conciliazione Vita Lavoro in Produzione TV, Radio e Sedi Regionali;
– mancato ampliamento del “Lavoro Agile” in Produzione e miglioramento degli accordi sottoscritti in tema di “Lavoro Agile”;
– mancato confronto sul Piano di razionalizzazione del Servizio Mensa e del graduale riconoscimento dei Buoni Pasto a tutti i Lavoratori