“Salvare Rai3 prima che sia troppo tardi”, l’appello del sindacato
"Salvare Rai3 prima che sia troppo tardi". È questo l'appello che l'Esecutivo Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai, che ricordiamo essere l‘unica organizzazione sindacale (insieme all'Unione nazionale dei giornalisti pensionati) a godere del riconoscimento formale da parte della Federazione Nazionale Stampa Italiana, fa per condividere le preoccupazioni che sono state espresse dall'assemblea delle giornaliste e dei giornalisti del Tg3.
Le preoccupazioni dei giornalisti
Le preoccupazioni dei giornalisti sono per gli ascolti negativi, programmi che vanno anche al di sotto dell'1 e del 2%. La causa è da ritrovarsi, si legge nel comunicato, da "scelte aziendali discutibili come costose produzioni in appalto, nuovi programmi che poco o nulla hanno a che fare con l'identità delle reti stesse, conduttori esterni che hanno sostituito volti del Servizio pubblico, riconosciuti e con risultati oggettivi in termini di autorevolezza e ascolti". L'unico programma che su Rai3 riesce a convergere e convogliare pubblico attualmente sembra essere il solo Report che, curiosamente, resta ciclicamente oggetto di discussioni ostative e interrogazioni parlamentari. Non è un mistero che Sigfrido Ranucci sia spesso costretto a difendere il suo programma e la redazione che lavora con lui, sottolineandone i valori, l'originalità, l'influenza nel dibattito politico e pubblico.
Le richieste dell'Usigrai
Le richietse dell'Usigrai all'Azienda e al Parlamento sono: "L'Usigrai chiede dunque all'Azienda di avviare una riflessione sul prodotto e sui risultati raggiunti dalle neonate Direzioni di genere. Al Parlamento chiede invece di lavorare ad una riforma della legge di governance che finalmente liberi la Rai dal controllo dei partiti e del governo e garantisca indipendenza di risorse, come previsto dall'European Media Freedom Act".