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Ruby Barker di Bridgerton attacca Netflix: “Ho avuto due crisi psicotiche, non mi hanno protetta”

Ruby Barker, 26 anni, è apparsa nelle prime due stagioni della popolare serie Netflix nel ruolo di Marina Thompson. In un podcast accusa Netflix e Shondaland: “Nessuno si è fatto vivo per sapere se stessi bene e io ho vissuto con la paura di non poter lavorare mai più”.
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Ruby Barker, stella di Bridgerton, ha attaccato Netflix e la sua produzione parlando al The LOAF Podcast, un progetto tenuto da due studenti di Oxford ed estremamente popolare nel Regno Unito. L'attrice, che nella popolare serie di Shonda Rhimes ha vestito i panni di Marina Thompson per due stagioni, non si è tirata indietro nel rivelare di aver subito due crisi psicotiche che le hanno causato problemi di salute mentale già dopo una settimana di riprese: "Le difficoltà sono aumentate con l'approccio di questo personaggio così complesso".

Le parole di Ruby Barker

Ruby Barker, 26 anni, è apparsa nelle prime due stagioni della popolare serie Netflix nel ruolo di Marina Thompson. Questo personaggio si ritrova invischiato a uno scandalo legato a una gravidanza e questo non ha fatto altro che aggravare lo stato della sua salute mentale. Mentre era ricoverata in ospedale, fa sapere Ruby Barker, "nessuno da Netflix o da Shondaland si è fatto vivo per sapere se stessi bene". E ancora: "È come se qualcuno avesse voluto nascondere il fatto che stessi male. Durante le riprese, stavo peggiorando. Era un posto davvero tormentato per me perché il mio personaggio era molto emarginato, molto isolato, da sola in circostanze terribili". La serie, infatti, stava per essere distribuita ufficialmente.

"Ho avuto due crisi psicotiche e nessuno mi ha scritto"

Ruby Barker conferma di aver vissuto due crisi psicotiche: "E nessuno mi ha contattato, neanche una mail per chiedermi se stessi bene o se avrei potuto beneficiare di cure o di supporto". L'attrice ha proseguito: "La mia vita stava cambiando drasticamente da un giorno all'altro eppure non c'era ancora alcun supporto, e non c'è stato supporto in tutto quel periodo. Quindi stavo cercando davvero con tutte le mie forze di fingere che andasse tutto bene, che potessi lavorare e che non fosse un problema". L'attrice ha poi spiegato che trovarsi in una situazione simile e fare poi promozione per il prodotto non fa altro che aumentare la pressione: "Per tutti può apparire un momento allegro e divertente, nel mio caso era come avere una pistola invisibile agli altri costantemente puntata alla testa perché vivevo con la paura di dire qualsiasi cosa, avevo paura di non lavorare mai più". Una crisi psicotica può portare chi ne è affetto a una spersonalizzazione, allo sviluppo di allucinazioni e deliri, diventando aggressivo e violento oltre che potenzialmente pericoloso per sé o per gli altri.

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