Rozsa Caracciolo: “Impegnativo essere la moglie di Rocco Siffredi. Chi lo scopriva mi licenziava”
Rozsa Caracciolo, attrice, modella e moglie di Rocco Siffredi, con un lungo monologo recitato a Le Iene ieri sera, domenica 13 ottobre, ha parlato dei pregiudizi di cui è stata vittima per essersi innamorata del divo dei film a luci rosse. Ha perso numerosi lavori e spesso era al centro del chiacchiericcio: "Pensavano che appartenessi a tutti".
Le parole di Rozsa Caracciolo
"Rocco l’ho conosciuto nel 1993 a Cannes. All’epoca non avevo mai visto un suo film. A quel festival non era andato per fare il porno, figuriamoci se potevo immaginare di innamorarmi di Rocco Siffredi. Non sapevo neppure chi fosse". Così inizia il lungo monologo di Rozsa Caracciolo, moglie di Rocco Siffredi, a Le Iene. "Io ho conosciuto Rocco di Ortona, non quello che per tante era un supereroe. Quando ci siamo innamorati lui era molto combattuto, in effetti essere la moglie di Rocco Siffredi in alcuni momenti è stato impegnativo", ha continuato prima di ricordare i primi tempi con il divo dei film a luci rosse:
I primi tempi, quando facevamo l'amore, in 10 minuti aveva già fatto 10 posizioni. Sembrava di stare sulla montagna russa. Ci ho messo 1 anno prima di fargli capire che volevo altri gesti, altre tenerezze.
A causa dei pregiudizi, ha perso diversi lavori come modella. Ha così concluso: "All'epoca facevo la modella e quando venivo presa per un casting, se capivano che ero la moglie di Rocco Siffredi, il lavoro veniva cancellato. In banca il direttore, senza nessun timore, mi disse "Ma dai, sei la moglie di Rocco. Lui non è geloso". Pensavano che appartenessi a tutti. Questo vuol dire ragionare non con il cervello. Non andava meglio con le donne, mi facevano tutte la stessa domanda: "Ma non sei gelosa". Io rispondevo sicura "No, perché io so dov'è mio marito, tu invece sai dov'è il tuo?".