Roberto Saviano fuori dalla Rai: “Come Filippo Facci, incompatibile con il codice etico”
Roberto Saviano è fuori dalla Rai. La decisione verrà comunicata dall'amministratore delegato Roberto Sergio, stando a quanto riporta il Corriere nella giornata di oggi, 26 luglio, dopo aver preso atto di alcune affermazioni che il giornalista avrebbe rivolto a Matteo Salvini e per le quali Forza Italia ha chiesto un'interrogazione di vigilanza Rai e la sospensione del programma. "Insider, faccia a faccia col crimine", quindi, non andrà in onda, sebbene ci fossero quattro puntate già registrate.
La Rai allontana Roberto Saviano
Stando a quanto riporta la testata, la decisione della Rai sarebbe da addurre al linguaggio utilizzato dal giornalista, in più occasioni, che non sarebbe compatibile con il codice etico del servizio pubblico. Sembrerebbe, quindi, che la cancellazione del programma di Saviano, segua una linea di principio utilizzata proprio in queste ultime settimane, per sciogliere il nodo Filippo Facci. La sua trasmissione mattutina non andrà in onda a seguito dell'articolo pubblicato su Libero, nell'ambito del caso La Russa jr e che, quindi, gli è valso la presenza in Rai, sebbene la sua striscia quotidiana fosse stata già annunciata nei palinsesti, come d'altronde era accaduto anche per il giornalista campano, il cui nome durante la giornata dedicata alla programmazione della prossima stagione televisiva era comparso, con l'annuncio delle nuove puntate di Insider.
Roberto Saviano come Filippo Facci
Al momento da parte di Saviano non è giunto alcun commento alla notizia. Si tratta, in ogni caso, di una scelta dal sapore fortemente politico. Se, infatti, dopo la cacciata di Filippo Facci dal palinsesto, a seguito dell'editoriale che aveva fatto discutere, e non poco, l'opinione pubblica, l'opposizione aveva incassato come una vittoria la decisione del Cda di allontanare il giornalista di Libero, allo stesso modo l'addio di Roberto Saviano compiacerebbe la maggioranza. I piani alti di Viale Mazzini, però, ritengono che non si tratti di un pareggiamento di conti, bensì dell'utilizzo di uno stesso principio, nei confronti di entrambe le figure.