Report su sorella del ministro Giuli: “Assunta alla camera, lavora per FdI”. La replica: “Costretta a dire che ho un figlio malato”
Nuove polemiche su Report e Fratelli d’Italia. Alla vigilia della puntata che andrà in onda stasera, il tema riguarda Antonella Giuli, sorella del neo ministro della Cultura, al centro degli approfondimenti del programma di inchieste di Rai3. Secondo la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci, la donna “vicinissima alla sorella della premier Arianna Meloni, si è occupata per anni di comunicazione di Fratelli d’Italia nei palazzi della politica. Poi lo scorso gennaio è arrivato il salto di carriera: assunta all’ufficio stampa della Camera dei deputati con uno stipendio di circa 120mila euro all’anno″. Queste le anticipazioni del programma, con il giornalista che ha lavorato all'inchiesta che lega il suo non recarsi in ufficio al fatto che “… ci risulta che lei lavora soprattutto per Fratelli d’Italia”. Giuli risponde “Che in ufficio non ci vado mai? Potete chiedere a tutto l’arco costituzionale presente attualmente alla Camera”.
L'inchiesta di Report e la risposta di Antonella Giuli
A poche ore dalla messa in onda, attraverso una lettera inviata al Correre della Sera, Giuli spiega di usufruire della legge 104 perché ha un figlio malato: “Si può costringere una donna, una madre, una professionista che gode della stima dei suoi datori di lavoro a rivelare la verità dolente di una vita privata funestata dalla malattia d’un bambino di 7 anni irreversibilmente malato? In Italia, oggi, evidentemente sì”. Antonella Giuli aggiunge quindi di essere indotta “a rendere pubblica una verità che io e mio marito avremmo voluto proteggere nel più stretto e amorevole riserbo”. Nella lunga lettera si legge:
“E vengo al punto. Preceduto dalla grancassa mediatica e intimidatoria affidata a un sito di gossip (a volerne dir bene), la trasmissione “Report” di Sigfrido Ranucci si appresta questa sera a mandare in onda un servizio nel quale verrebbe costruito un teorema che reputo per lo meno manipolatorio, se non pure falso e diffamante. Sottotraccia, ma non poi troppo, la tesi di “Report” è forse che io diserti il mio posto di lavoro per mettermi al servizio di Arianna Meloni, cui mi lega un rapporto limpido e pubblico di amicizia personale, fondato (perché negarlo?) su un passato di comune militanza nella destra partitica italiana e testimoniato da scatti fotografici e riprese video delle quali non mi vergogno, anzi. Il teorema è facilmente smentibile dai diretti interessati; a cominciare da chi, ai vertici del secondo ramo del Parlamento, ha potuto verificare e apprezzare quotidianamente l’abnegazione e la disponibilità con cui onoro il mio impegno professionale (la mansione affidatami sin da subito è stata la gestione delle numerosissime conferenze stampa quotidiane organizzate da TUTTI i gruppi politici a Montecitorio)”. “Ma c’è qualcosa di peggio, qualcosa di più limaccioso e insinuante nelle domande di “Report”: che cosa fa Antonella Giuli durante il fine settimana? Lavora forse per Fratelli d’Italia? Ho risposto in modo sincero e preciso a quella domanda: vivo il tempo liberato dal lavoro come meglio credo; e cioè, salvi rarissimi casi, con la mia famiglia. Tanto ovvia è stata la mia risposta, quanto è lecito il mio dubbio che tale risposta verrà mandata in onda da “Report” e, ove ciò accadesse, inquadrandola nel giusto contesto, oltreché nel rispetto del mio diritto alla privacy che non è diverso da quello di ciascun cittadino italiano”.
La replica di Report: "Nessuna morbosità nei confronti di Giuli"
Alle parole di Giuli ha risposto lo stesso programma: "Report ribadisce che non ha alcuna morbosità nei suoi confronti, né nei confronti del fratello ministro. Non è neppure vero che è accusata di essere assente sul lavoro. L’inchiesta a firma del nostro Giorgio Mottola documenta come Antonella Giuli, pur essendo stata assunta per chiamata diretta presso l’ufficio Stampa della Camera dei Deputati, come altri colleghi di altri partiti, abbia continuato a occuparsi di comunicazione in favore di Fratelli d’Italia e in particolare di Arianna Meloni. Circostanza espressamente vietata dal suo contratto, che richiedere l’esclusività e vieta ogni attività politica. Nessuno ha contestato ad Alessandra Giuli il fatto di essere vicina ai suoi figli, ci mancherebbe. Qualsiasi speculazione giornalistica su questo tipo di interpretazione è puro sciacallaggio”.