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Report, perquisizione in redazione e a casa di Mondani dopo inchiesta su strage Capaci

Ne dà notizia il conduttore Sigfrido Ranucci, spiegando che la perquisizione della Direzione investigativa antimafia arriva dopo l’inchiesta di Paolo Mondani che farebbe emergere i legami tra estremisti di destra e uomini di mafia nell’omicidio del giudice Falcone, sua moglie e gli uomini della scorta.
A cura di Andrea Parrella
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La puntata di Report di lunedì 23 maggio sulla strage di Capaci non è passata inosservata. Questa mattina, come rivela il conduttore Sigfrido Ranucci sui social, c'è stata una "perquisizione nella redazione di Report e presso l'abitazione dell'inviato Paolo Mondani su mandato della Procura di Caltanissetta". Ragione della perquisizione, come è lo stesso giornalista a far presente nel suo post pubblicato sui social, è il "sequestro di atti riguardanti l'inchiesta di ieri sera sulla strage di Capaci".

Il riferimento è appunto alla puntata di lunedì 23 maggio, andata in onda a 30 anni di distanza dall'uccisione di Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, avvenuta nel 1992.

Successivamente Ranucci ha pubblicato un ulteriore post, in cui ha approfondito la questione, sottolineando un dettaglio importante: "DECRETO PERQUISIZIONI FIRMATO TRE GIORNI PRIMA DELLA MESSA IN ONDA: Da parte nostra c'è massima collaborazione. Siamo contenti se abbiamo dato un contributo alla magistratura per esplorare parti oscure. Il collega Paolo Mondani aveva già avuto un colloquio con il procuratore. Noi siamo sempre stati collaborativi con la giustizia, pur garantendo il diritto alla riservatezza delle fonti. Il decreto di perquisizione riporta la data del 20 maggio, cioè tre giorni prima della messa in onda del servizio.
Ovviamente abbiamo messo al corrente l'ufficio legale, l'ad Fuortes e il nostro direttore".

Di cosa parla la puntata di Report sulla strage di Capaci

L'approfondimento dell'inviato autore del servizio "La bestia nera", Paolo Mondani, provava a ricostruire, a 30 anni di distanza, i legami tra estremisti di destra e uomini di mafia nell'omicidio del giudice che aveva dato vita al Pool Antimafia. Scrive Ranucci: "L'inchiesta evidenziava la presenza di Stefano Delle Chiaie, leader di Avanguardia Nazionale, sul luogo dell'attentato di Capaci e gli investigatori cercano atti e testimonianze anche su telefonini e pc".

Nicola Morra e FNSI solidali con Report

Al fianco del programma si è immediatamente schierato Nicola Morra, presidente della Commissione antimafia in Senato, che proprio sui social ha ripreso il posto di Sigfrido Ranucci, accompagnandolo con un commento sintetico: "Questo è e non va bene". Nel frattempo manifestazioni di solidarietà alla redazione e al giornalista autore del servizio sono arrivati dal presidente della Federazione della Stampa Nazionale Italiana, Giuseppe Giulietti, che si augura la redazione del programma venga "lasciata in pace".

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