Rai cancella Insider di Roberto Saviano, la protesta dei familiari delle vittime della Mafia
Con una lettera inviata all’amministratore delegato Rai, ai presidenti delle reti, ai consiglieri di amministrazione e alla presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, alcune associazioni che si battono contro la criminalità e i familiari delle vittime della Mafia protestano contro la decisione del servizio pubblico di cancellare Insider, faccia a faccia con il crimine, programma in quattro puntate realizzato da Roberto Saviano. La messa in onda, prevista a novembre, è stata annullata ufficialmente perché il linguaggio utilizzato dal giornalista non sarebbe “compatibile con il codice etico” dell’azienda.
La lettera di protesta indirizzata alla Rai
Contro la cancellazione del programma si sono schierati i familiari delle vittime della Mafia con una lettera indirizzata ai vertici Rai con la quale si chiede che gli episodi, già registrati e montati, sia mandati in onda o, in alternativa, resi disponibili per le proiezioni private nell’ambito di eventi dedicati alla legalità:
Signor Amministratore Delegato,
la cancellazione dalla programmazione Rai del programma Insider, sviluppato in quattro puntate interamente realizzate, ha suscitato e sta suscitando molte proteste in noi cittadini che, in quanto azionisti di fatto della RAI (attraverso il pagamento del canone, finanziamo i programmi e gli stipendi al personale, compreso il suo), valutiamo poco opportuno sprecare i nostri soldi e, ancora più grave, privarci dell'opportunità di approfondire temi sociali e culturali come quelli offerti dalla trasmissione cancellata. Ricordiamo che la Rai è servizio pubblico e, di conseguenza, ha il dovere di garantire pluralismo d'informazione. Siamo noi cittadini che abbiamo la facoltà di scegliere quale programma seguire e non la RAI di stabilire quale programma mandare in onda, soprattutto se finanziati e realizzati.
Signor Amministratore Delegato,
oltre che cittadini "azionisti", noi rappresentiamo anche Associazioni, Movimenti, Organizzazioni, Enti, o anche semplici individui impegnati a dare voce all'antimafia militante e al contrasto delle organizzazioni criminali. Ebbene, le nostre sono voci che da anni si ostinano a "cercare verità e giustizia", mantenendo viva la memoria dei propri cari, vittime di mafia e, spesso, spessissimo, vittime di tradimento delle istituzioni che hanno trascurato o addirittura abbandonato ogni tentativo di accertare la verità sui loro omicidi. Lo facciamo con la raccolta di tutte quelle informazioni, storiche, giudiziarie, sociali, ambientali, ecc., che hanno avuto a che fare con la morte dei nostri cari, con gli eventi tragici e terribili, a cominciare dalle stragi del ‘ 92 ‘ 93, e con i troppi, inaccettabili misteri che avvolgono e minano la nostra democrazia. Quei fatti, quelle informazioni, le diffondiamo, le propaghiamo attraverso incontri, convegni, presentazioni, celebrazioni, eventi, articoli, libri, passa parola, insomma, tutte le occasioni e le opportunità utili a far conoscere la storia di questo Paese e anche sollecitare indagini giudiziarie e inchieste giornalistiche.
In quest'ottica, una trasmissione come "Insider", rappresenta un vettore importante di conoscenza e sensibilizzazione sui temi di lotta alle mafie e alle organizzazioni sovversive e libertà di informazione, che sono appunto tra le missioni di queste Associazioni.
Per questa ragione, chiediamo di mandare in onda la trasmissione Insider, perché parlare di mafia e libertà di informazione sul servizio pubblico è un valore democratico e anche un dovere verso le nuove generazioni.
Nel caso la Rai non volesse cogliere questo appello e mantenesse la pervicace e ingiustificabile idea di non mandare in onda le quattro puntate di Insider, chiediamo che le stesse ci vengano fornite gratuitamente per proiettarle in occasione di eventi e iniziative che organizzeremmo in ogni angolo del Paese nel rispetto dei nostri obiettivi di verità e giustizia.
Vincenzo Agostino (padre del poliziotto Nino Agostino) Nunzia Agostino (sorella del poliziotto Nino Agostino) Flora Agostino (sorella del poliziotto Nino Agostino) Sergio Amato (figlio del magistrato Mario Amato)
Paolo Bolognesi (Presidente della Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980)
Salvatore Borsellino (fratello del magistrato Paolo Borsellino)
Paola Caccia (figlia del magistrato Bruno Caccia)
Pasquale Campagna (fratello della diciassettenne Graziella Campagna) Piero Campagna (fratello della diciassettenne Graziella Campagna) Angela Gentile Manca (mamma dell’urologo Attilio Manca)
Brizia Donata Montinaro (sorella del poliziotto Antonio Montinaro)
Brizio Montinaro (fratello del poliziotto Antonio Montinaro) Stefano Mormile (fratello di Umberto Mormile)
Fabio Repici (avvocato di vari familiari di vittime di mafia) Movimento Agende Rosse
Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980
Associazione tra i familiari delle vittime della Falange Armata
Associazione Articolo21
Saveria Antiochia Omicron Onlus WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie