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“Questa è pazza”, lo scontro in Tv tra Giorgia Meloni e Rula Jebreal nel 2016

Prima del botta e risposta via social delle ultime ore, che ha portato Meloni ad annunciare querela nei confronti di Jebreal, la giornalista e la futura premier si erano già scontrate duramente in Tv. Era il 2016, a poche ore dall’elezione di Trump, il ring quello di Piazzapulita.
A cura di Andrea Parrella
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Lo scontro a distanza tra Rula Jebreal e Giorgia Meloni tiene banco in queste ore nel dibattito politico italiano. La giornalista ha generato enormi polemiche con un tweet pubblicato pochi giorni dopo la vittoria elettorale di Fratelli d'Italia, che a sua volta ha risposto sui social, annunciando azioni legali contro la giornalista.

Prima di questa querelle a mezzo social c'era stato un confronto ravvicinato tra Jebreal e Meloni, il ring la televisione, nello specifico Piazzapulita. Era il 2016, un giorno dopo la vittoria elettorale di Donald Trump in America, l'oggetto di discussione le politiche migratorie ipotizzate dall'allora neopresidente, sposate da Giorgia Meloni.

Il confronto tra Meloni e Jebreal dopo l'elezione di Trump

Nel video, ripubblicato in queste ore sui social di Piazzapulita, si vede Giorgia Meloni sposare gli intenti elettorali di Trump, soprattutto in tema di politiche migratorie che si preannunciavano molto severe: "Penso che sia sbagliato dare la priorità a chi entra illegalmente e bisognerebbe dare priorità agli immigrati regolari". La parola passa poi a Rula Jebreal, che cerca di evidenziare il filo rosso che lega certe politiche a una stagione cupa:

"Mi rendo conto che è molto duro in un paese che ha avuto vero fascismo, morte, distruzione e deportazione, affrontare e guardare il mostro negli occhi […] Donald Trump ha risvegliato questo fenomeno, riportandolo al potere, utilizzando la retorica stessa del nazional socialismo anni '30 che in Europa ha provocato tanta distruzione. Ha punti semplici che somigliano molto a politiche migratorie di paesi di estrema destra europea, come l'Ungheria di Orban".

Nell'ambito di un dibattito confuso e pieno di botta e risposta, Giorgia Meloni, percependosi interessata dal discorso di Jebreal precisa: "Il problema semmai è degli Stati Uniti, non nostro". La giornalista le chiede di non interrompere: "Dura guardare una donna di colore come me, immigrata, diventata italiana, deve essere difficile". "Ma con chi ce l'ha? Ma questa è pazza…", dice Meloni, per poi aggiungere: "Secondo lei ci sono 60 milioni di cittadini americani che vogliono la segregazione razziale?". 

La questione viene poi regolata dall'intervento di Formigli (qui il video completo). Curioso che lo scontro tra Jebreal e Meloni si sia consumato negli studi di Piazzapulita, dove Giorgia Meloni ha smesso di andare e dove ha rifiutato gli inviti in campagna elettorale, come Formigli aveva spiegato inquesta intervista a Fanpage, poche settimane prima del voto.

Rula Jebreal attacca Giorgia Meloni, cosa è successo

Il botta e risposta via social tra Jebreal e Meloni sta tenendo banco in queste ultime ore, polarizzando il dibattito pubblico. La giornalista, in un tweet, ha citato quanto la stampa spagnola ha fatto emergere nei giorni scorsi rispetto alla condanna per narcotraffico che aveva riguardato il padre della leader di Fratelli d'Italia, Franco Meloni. Vicenda che Jebreal ha associato ad alcune affermazioni fatte da Meloni in campagna elettorale:

Giorgia Meloni annuncia querela

Questione alla quale Meloni ha risposto via social, annunciando che querelerà Jebreal per quanto detto e ribadendo: "Tutti sanno che mio padre andò via quando avevo poco più di un anno. Tutti sanno che ho scelto di non vederlo piu all'età di undici anni. Tutti sanno che non ho mai più avuto contatti con lui fino alla sua morte.Ma poco importa, se i "buonisti" possono passare come un rullo compressore sulla vita del "mostro". Evidentemente tra le tante cose che non valgono per me c'è anche il detto "le colpe dei padri non ricadano sui figli".

Francesco Meloni, deceduto da tempo, si trasferì negli anni '80 alle Canarie, iniziò a gestire un ristorante e due aziende, ma poi il 25 settembre 1995 venne arrestato dagli agenti del Servizio di sorveglianza doganale nel porto di Maó, a Minorca, dove venne sorpreso con 1.500 chili di hashish sulla barca a vela "Cool star" mentre era insieme a due figli nati da un'altra relazione e al genero.

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