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Morte Papa Francesco

Quella di Valentina Bisti sulla morte del Papa è stata un’edizione “straordinaria” del Tg1

La giornalista ha condotto con rigore ed equilibrio l’edizione del Tg1 per la morte di Papa Francesco. A rendere singolare il momento televisivo oltre l’evento raccontato è stato anche la sobrietà estetica dettata dalla fretta di andare in onda: non solo aderiva perfettamente al momento di cordoglio, ma ha anche rotto il codice televisivo, sfatando un tabù e diventando una notizia a sé.
A cura di Andrea Parrella
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La morte del Papa ha sconvolto i palinsesti e ribaltato l'agenda di chi la Tv la fa e chi la guarda. Tra le immagini più potenti che la notizia del decesso del Papa ha avuto nel riflettersi sulla Tv c'è, senza ombra di dubbio, quella della giornalista Valentina Bisti, cui è toccato il compito di condurre la complessa edizione straordinaria partita a pochi secondi dall'annuncio in diretta di Eleonora Daniele a Storie Italiane.

Cosa è successo nell'edizione straordinaria del Tg1 del 21 aprile

Bisti ha condotto con rigore giornalistico la diretta, in modo misurato e con estremo equilibrio, senza tradire slanci emotivi ma nemmeno distacco. Lo stile della conduzione ha trovato completamento in un aspetto apparentemente irrisorio, ma sostanziale a parere di chi scrive. Se è vero che in televisione l'immagine è contenuto, l'assenza totale di trucco sul volto di Valentina Bisti, figlia dell'emergenza dettata da questa circostanza, ha avuto un impatto tale da elevare il dettaglio a notizia a sé. Un'anomalia troppo forte rispetto alla norma, tale da non poter passare inosservata.

"Il trucco è stato l’ultimo pensiero. Dovevo essere prima di tutto concentrata e pronta per una lunga diretta", ha detto Valentina Bisti sui social, ma al di là dell'aderenza al lutto di questa sobrietà spontanea, il dettaglio estetico ha un valore implicito che ha a che fare con la grammatica televisiva. L'assenza di trucco sul volto di Bisti fa crollare un paletto apparentemente imprescindibile della Tv, quella obbligatorietà del trucco che viene meno davanti al caso straordinario e che ci dice la Tv si possa fare anche senza questo orpello. Non si ritiene che un evento del genere aspiri ad avere un effetto rivoluzionario sui canoni estetici, ma quando la rottura del codice coincide con una specifica circostanza non può che lasciare il segno.

Le critiche alla notizia

Alla pubblicazione della notizia su Fanpage.it sono stati centinaia i commenti critici, molti anche feroci, da cui emergerebbe una inopportunità di mettere il trucco davanti alla notizia della morte del Papa. Non si è trattato di questo, l'immagine di Bisti scaturisce dal decesso del pontefice, ma è una notizia televisiva proprio perché ha a che fare con i meccanismi del mezzo e il loro stravolgimento.

Al contempo molte persone ci hanno chiesto se avremmo pubblicato la stessa notizia qualora alla conduzione ci fosse stato un uomo. Difficile previsioni sulla galassia delle ipotesi, ma quel che è certo è che in televisione il trucco riguarda chiunque, donne e uomini.

In definitiva, lo svelamento del meccanismo televisivo del make up e della sua inessenzialità ci potrebbe quasi portare a concludere che l'addio al Papa sia riuscito, indirettamente e involontariamente, a sfatare un tabù estetico enorme che ha sempre trovato nella televisione uno dei principali amplificatori.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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