La svolta centrista di Mediaset? Per adesso, nessuno l'ha vista. Nella serata di ieri, lunedì 2 settembre, è partita la nuova stagione di Quarta Repubblica con Nicola Porro e la prima puntata di 4 di sera, nuovo format condotto da Paolo Del Debbio. Considerata l'estate ricca di indiscrezioni sulle svolte ‘a sinistra' e i cambi che avrebbe richiesto Pier Silvio Berlusconi per i temi dei talk show – meno apertura ai temi populisti e reazionari, meno sponde ai partiti della maggioranza e più attenzione ai temi liberali di Forza Italia – le premesse sembrano smentire tutti.
Paolo Del Debbio, per esempio, ha aperto il suo programma con un manifesto: "Non sarà Dritto e Rovescio, ma questo è il mio modo di fare la televisione. Sarò sempre io, non cambia niente". E infatti il primo atto è l'intervista alla premier Giorgia Meloni, offrendo un blocco intero ai progressi del Governo in carica. Uno spot, in pratica: gli sbarchi sono calati, le pensioni minime sono aumentate, eccetera eccetera. Di Ius Scholae, per esempio, non se ne parla piuttosto si sposta tutto sui casi di cronaca: il caso Sharon e quello di Paderno Dugnano. La prima puntata di 4 di sera, vuoi perché non c'è ancora la concorrenza di Lilli Gruber, vuoi perché c'era Giorgia Meloni, è partita forte: 908.000 spettatori e il 5.16% (nella seconda parte 821.000 spettatori e il 4.57%).
Nicola Porro, invece, ha aperto con l'attesa intervista a Giovanni Toti, per la prima volta in televisione dopo l'inchiesta che ha portato alle sue dimissioni da Presidente della Regione Liguria e ha dato ampio spazio al "complotto contro Arianna Meloni", ospitando un confronto tra Alessandro Sallusti e il presidente ANM Giuseppe Santalucia. In apertura di bloco, Nicola Porro arriva addirittura a citare il caso di gossip dell'estate: la possibile amicizia tra la sorella della Presidente e Stefano De Martino, che nel frattempo era in onda su Rai1 con la prima di Affari Tuoi (che, per la cronaca, ha fatto il botto agli ascolti tv: 4.4 milioni di spettatori e il 25% di share). Su Quarta Repubblica, per la verità, un riequilibrio dell'assetto ci sarebbe: per la prima volta dopo lungo tempo, entra la cronaca con il naufragio del Bayesian e un'intervista esclusiva a Corrado Broli, amico di Mike Lynch. Argomenti che fino a un anno fa era difficile vedere nel lunedì sera di Rete4.
Ma la trazione è sempre a destra, finale compreso con lo spazio consueto, creato durante le varie edizioni della convention La Ripartenza, che unisce Nicola Porro e Giuseppe Cruciani: La zanzara nella zuppa. Nella prima puntata ci si occupa di una cosa che tutti i talk show, per adesso, hanno preferito evitare, ovvero il caso che ha coinvolto Nello Trocchia e Sara Giudici, accusati di violenza sessuale: "Se fosse successo a Giuseppe Cruciani oppure a Nicola Porro", fa notare il conduttore de La Zanzara, "noi saremmo già ai ceppi". Agli ascolti, Nicola Porro batte l'esordio stagionale dell'anno scorso: 825.000 spettatori e 7.18%.
Ma torniamo alla Mediaset centrista. "Nulla sarà più come prima perché Pier Silvio vuole una televisione pluralista", questo era il mantra che si è recitato durante le afose giornate di questa estate. La sensazione è che invece tutto sarà come prima, o meglio come l'anno scorso. Con Paolo Del Debbio, Nicola Porro e Mario Giordano (in partenza la prossima settimana) a rispettare i loro ruoli e i loro spazi. L'apertura a tutte le voci, invece, sarà garantita dalla presenza di Bianca Berlinguer, che torna stasera in onda e annuncia, guarda caso, che si occuperà del tema dello "Ius Scholae che divide il centrodestra". Le aspettative di un cambiamento verso una linea più centrista, dati questi approcci iniziali, sembrano ridimensionarsi. Mediaset sembra sempre la stessa, ma con l'upgrade dell'anno scorso: la variante Bianca. Sarà ancora lei a creare quell'apertura a sinistra che serve al progetto editoriale e politico della Famiglia Berlusconi.