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Pio e Amedeo: “Nel nostro show anche un ballerino sovrappeso, rappresentiamo le minoranze”

Pio e Amedeo sono pronti a tornare con Felicissima Sera e, nel presentare le novità dello show, provano subito a ravvivare le polemiche di due anni fa spiegando il senso del sottotitolo “all inclusive”: ‘scherziamo un po’ su questa mania del ‘rappresentare tutti’. Che poi non basterebbe dire che siamo tutti meravigliosamente diversi?’.
A cura di Andrea Parrella
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Pio e Amedeo tornano su Canale 5 con Felicissima Sera – All Inclusive. A partire da venerdì 24 marzo la coppia di comici pugliesi sarà di nuovo in prima serata dopo il successo (e le polemiche) di due anni fa. Il duo comico si cimenterà in nuovi sketch, numeri canori, interazioni con ospiti, da Silvia Toffanin, Michelle Hunziker, a Giovanna Civitillo nella prima delle tre puntate, oltre ad Elisa e Zucchero Gigi D’Alessio.

Gli ospiti di Pio e Amedeo

Lo show è reduce dal successo della prima edizione, trasmessa su Canale 5 dal 16 al 30 aprile 2021, che riscosse una media di 4.138.000 telespettatori pari al 21,24% di share e riuscì, soprattutto, a lasciare una scia di enormi polemiche in merito alle prese di posizione di Pio e Amedeo sul tema della presunta dittatura del politicamente corretto, della qualità di certe battute e sulle loro prese di posizione in merito a ciò che oggi sarebbe lecito meno o dire in uno sketch comico.

Perché si chiama "Felicissima Sera – All Inclusive"

Non a caso Felicissima Sera ripartirà da un nuovo sottotitolo, All inclusive, che si intuisce subito essere una dicitura attraverso la quale i due intendono dare una connotazione differente al programma che va nella direzione di continuare a coltivare il pubblico che li aveva seguiti due anni fa, andando a toccare le stesse tematiche e radicalizzando ancora di più il loro approccio. In un'intervista a TelePiù i due hanno spiegato il senso di questo "All inclusive".

“E’ uno spettacolo molto inclusivo. (…) Per evitare critiche, questa volta ci siamo assicurati che tutte le minoranze fossero rappresentate. Per esempio, abbiamo anche un ballerino sovrappeso che non sa ballare, ma pazienza… E noi due forniamo la quota obbligatoria di meridionali. (….) Insomma, scherziamo un po’ su questa mania del ‘rappresentare tutti’. Che poi non basterebbe dire che siamo tutti meravigliosamente diversi?

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