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Pino Insegno: “Da mesi leggo cose su di me senza aver mai parlato, a L’Eredità rispetterò la tradizione”

Il conduttore parla per la prima volta del ruolo che lo attende in Rai, dal Mercante in Fiera a L’Eredità. E sul suo percorso aggiunge: “Per tante cose ho dovuto combattere nella mia vita, mi dicevano che non potevo doppiare in quanto comico e poi ce l’ho fatta”.
A cura di Andrea Parrella
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Tra le novità della prossima stagione Rai, c'è sicuramente il ritorno di Pino Insegno. Il conduttore tornerà in Tv con due nuovi programmi, Il Mercante in Fiera e L'Eredità, dove prenderà il posto di Flavio Insinna, che era al timone della trasmissione da diverse stagioni. Presente alla conferenza stampa di presentazione del genere intrattenimento Rai, Insegno ha parlato, forse per la prima volta, dei progetti ai quali si dedicherà, non senza una vena polemica per la narrazione che ha accompagnato il suo ritorno in Rai negli ultimi mesi, visto il suo legame al governo guidato da Giorgia Meloni.

"Quale Eredità trarrà dall'esperienza di Flavio Insinna e cosa aggiungerà di suo al programma?", la domanda posta da un giornalista presente. La risposta di Insegno non si è fatta attendere:

Sono molto felice di questa domanda perché sono otto mesi che leggo di me senza che io parli, quindi sono molto contento di darmi voce. Vengo da un'esperienza importante nel game con Reazione a Catena e avevo già fatto esperienze a Mediaset, come quella del Mercante in Fiera che si riproporrà. Ho imparato a condurre, per me è sempre stato difficile come per ogni percorso iniziato. Mi dicevano che non potevo fare il doppiatore in quanto comico, poi negli anni Ottanta ho iniziato ad avere i primi ruoli. Ho dovuto combattere con i Tolkieniani quando vinsi il provino sul Signore degli Anelli perché Pino Insegno non poteva rappresentare il re degli uomini.

Quindi ha aggiunto: "Per tante cose ho dovuto combattere nella mia vita. Quando ho iniziato a fare il game il mio autore di riferimento mi fece presente che io stavo interpretando il conduttore e che dovevo valorizzare quanto più possibile il concorrente, facendo un passo indietro per dare spazio ai veri protagonisti del gioco. È stato funzionale, anche perché lì riesco a metterci quello che sono io, un uomo leggero e a volte anche superficiale". 

Su L'Eredità nello specifico, il conduttore ha spiegato che ci saranno delle novità, come dei nuovi giochi, ma che il programma, previsto nel prosismo inverno, resterà nel solco della sua storia: "Ovviamente è tradizione della Rai in cui mi alterno al bravo Flavio, ci saranno dei nuovi giochi, ma ripeto che io cerco di fare passi indietro rispetto ai concorrenti, che sono i veri protagonisti del programma. Cercherò di alternare il mio essere attore, doppiatore, cazzaro, all'interno dello stesso programma. Finora è andata bene". 

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