La caduta degli dei. La terza puntata di Pechino Express, andata in onda su SkyUno e NowTv giovedì 24 marzo, è stata tra le più toste da vivere per le otto coppie di viaggiatori rimaste in gara. E, proprio per questo, ancora più divertente da seguire in panciolle dal divano di casa. 339 i chilometri che i nostri eroi si sono ritrovati a dover scarpinare, tra autostop, improperi e barche a remi, partendo da Pamukkale e arrivando al mare di Aivalich.
Da lì, la rotta dei sultani li ha portati, con stridore di denti e sfrigolio di tibie, a Belevi in compagnia dei danzatori Zeibek come anche alla cosmopolita e progressista Izmir fino a raggiungere Bergama, alle pendici del sito archeologico di Pergamo. A livello di gioco, vale tutto: Costantino della Gherardesca torna in gara tra i viaggiatori per l’intera seconda parte della competizione. E lo fa insieme al temutissimo reduce Enzo Miccio, assetato di vittoria e con l’eye of the tiger di Ultimo quando arrivò secondo a Sanremo dietro Mahmood. A raccontare la gara al posto del conduttore in carica, arriva a sorpresa Max Giusti.
Tra car wash al sapore di arrosticini d’agnello, la terribile scoperta di come si prepara davvero il kebab, distributori di benzina malevoli, e bambini posseduti da Belzebù, la terza tappa ha visto accadere l’impossibile: le cyborg Natasha Stefanenko e Sasha Sabbioni hanno rischiato di fare fagotto e tornarsene in Italia. A salvarle, solo la busta nera che ha svelato la natura non eliminatoria della tappa vinta dai Fidanzatini Rita Rusic e Cristiano Di Luzio. Tantissima la carne a fuoco, eccovi le nostre pagelle-kebab.
Costantino della Gherardesca ed Enzo Miccio: "Le lepri" – 10 e lode
#PrayforCosta. Il conduttore torna in gioco come malus (tutte le coppie in arrivo dopo di lui al traguardo, sarebbero andate automaticamente a rischio eliminazione). Il più ritroso dei viaggiatori possibili, mette lo zaino in spalla e a sei passi di quasi corsa dalla partenza, cade rovinosamente a terra spaccandosi, nell’ordine: gli occhiali (non ci vedrà più da lì in poi), due dita della mano destra che rimarranno intrise di sangue per tutto il percorso e danneggiandosi dolorosamente una costola. Questa è soltanto la prima di una lunga serie di capitomboli e inciampi per il nostro eroe che trova pace solo quando si nutre o quando pensa a cosa mangerà. Ovvero 15 volte al minuto. Nel frattempo, il suo partner in crime Enzo Miccio è posseduto dal fantasma della sconfitta passata (arrivò secondo la scorsa edizione) e ha sete di vendetta: con agili falcate percorre la Turchia come fosse un tapis roulant mentre Costa annaspa e gli chiede pietà. O del cibo. Dubitiamo che della Gherardesca possa reggere fisicamente un’intera edizione come viaggiatore. Ma lo ringraziamo di cuore per aver messo a repentaglio la sua stessa vita. “Safety first”, certo. Ma questa nota Paperissima (poco) Sprint ha davvero arricchito la puntata di emozioni e risate per nulla posticce o pre-registrate. Mentre impazzano online meme e gif coi suoi migliori capitomboli, rinnoviamo imperitura stima per il nostro, l’unico a possedere il vero spirito di Pechino Express: quello del bradipo spossato.
Rita Rusic e Cristiano Di Luzio: "I Fidanzatini" – 6.5
Ancora più litigarelli, gli unici piccioncini in gara affrontano pure le deiezioni di ratto pur di rimanere in gioco. Considerato che la Rusic risiede in una villa a Miami, ci si poteva aspettare reazioni ben più colorite davanti alle difficoltà dei tuguri offerti dalla Turchia per la notte. Invece la valchiria sessantunenne non fa un plissè: è disposta pure a fare pipì su un mucchietto di foglie messe insieme dal fidanzato, in assenza di apposito water. Surreale il modo in cui affronta la prova immunità che consisteva essenzialmente nell’annientare l’avversario a colpi di pesanti sacchi di iuta. Pechino Express goes Celebrity Death Match ma la Rusic non muove un dito: temporaneamente posseduta dallo spirito di Giucas Casella, si limita a fissare il rivale da abbattere con sguardo ipnotico e quello cade. Lo sa bene Barbascura X che non resiste nemmeno un secondo a questa tortura psicologica, capitombolando come una pera cotta senza che manco l’aria avesse avuto modo di sfiorarlo. Meritatissima vittoria da parte della coppia dei Fidanzatini anche se, è sempre più evidente, Rita gioca da sola. La personalità del suo compagno di gara e di vita sta facendo ghosting fin dall’inizio del gioco. Un carisma dalle spunte grigie.
Ciro e Giovi Ferrara: "Padre e figlio" – 6/7
Nella sera in cui l’Italia dice addio al sogno dei Mondiali pesantemente sconfitta dalla Macedonia, Ciro Ferrara e il figlio Giovi patiscono tanto quanto. Questa terza tappa è stata la più dura da affrontare per loro, disposti a tutto pur di rimanere in gioco ma con Saturno perennemente contro. E pure un paio di altri pianeti a caso. Gli tocca fare car wash a un camion alto due metri e lungo più o meno 43, almeno a livello di percepito. Nessun turco sembra volergli dare un passaggio e la pioggia non aiuta a rinfrancare le loro speranze di arrivare in vita al traguardo. Il riparo che riescono a elemosinare al calar del sole è una bettola con la finestra che non si chiude, una serie di cavi elettrici scoperti a strapiombo sul giaciglio acchittato per la notte e, da un momento all’altro, ci si aspetta che i due sventolino bandiera bianca. Invece non lo fanno. Quindi, anche solo per questo, si meritano Instabul. E magari pure un babà di consolazione.
Aurora Leone e Fru: "Gli Sciacalli" – 9
Incredibili. Vincono la prova immunità grazie all’insospettabile ira funesta di Fru che, per l’occasione, si trasforma nell’orsetto picchiatutti e stende ogni anniversario con la violenta precisione di Ken Shiro. Non importa chi sia il suo rivale, Fru odia e prende a sacchettate di iuta in testa le modelle, gli scienziati, un’inviperita Rita Rusic, mandando tutti al tappeto in rapide mosse. Era dai tempi della tecnica delle castagne di Ranma ½ che non si vedeva una performance di combattimento così micidiale. Grazie all’arte della guerra di Fru, la coppia degli Scialli trionfa alla prova immunità e si guadagna del sacro riposo nella cosmopolita città di Izmir: i due si godono il letto di una camera d’albergo, una cena al ristorante e pure un po’ di shopping rigenerante grazie al budget di 100 euro messo a disposizione dalla produzione. Probabilmente il premio più fiacco di sempre, ma comunque una grande lezione: mai far arrabbiare quel tenerone di Fru. Perché Fru odia. Forte.
Helena Prestes e Nikita Pelizon: "Italia Brasile" – 8
Sempre carichissime e con una contezza di sé pari a quella del plancton, le modelle Helena e Nikita vanno avanti nonostante loro stesse. Fortemente penalizzate dai Pazzeschi, iniziano la gara partendo per ultime ma, poco male, le ragazze vanno in visibilio quando vengono a sapere che alla meta le attende una prova di car wash. Impossibilitate a remare verso il traguardo per un mix di deficit motorio-cognitivi, le modelle non si arrendono manco per niente e raggiungono il tappeto rosso finale a nuoto. Arrivando pure tra i primi, davanti alla coppia-malus delle temibili Lepri. Un percorso irto di ostacoli per loro, ostacoli azzerati dall’incredibile determinazione che le contraddistingue. Tra le migliori in gara per attitude e senso dello show, Helena e Nikita si riconfermano la vera sorpresa di questa edizione. Per altro, nessuna delle due ha rischiato di farsi investire durante il viaggio. Miracolate. Ma grandiose.
Victoria Cabello e Paride Vitale: "I Pazzeschi" – 7.5
Affronto. Victoria Cabello, durante un passaggio in macchina, parla in video-chiamata con un parente italiano dell’improvvisato autista turco di turno, per ingraziarselo con la forza della propria celebrità. L’uomo dall’altra parte dello schermo, però, non la riconosce né di faccia né di nome. I Pazzeschi vengono dunque scaricati, con disonore, alla prima curva disponibile, nel bel mezzo dell’autostrada. Ovvero del nulla. A infestare il loro percorso, arriva anche l’autostop successivo: alla guida del mezzo trovano un papà che stava andando a prendere il figlio all’asilo. Appena il piccolo sale in macchina, si trasforma in una creatura che solo lo stesso Belzebù e un’aquila reale avrebbero potuto concepire. Nonostante l’inquinamento acustico raggiunga livelli che solo i delfini, la coppia fa buon viso a cattivo gioco anche se: “io l’inferno me lo immagino così”, ammette la Cabello. E non c’è modo di darle torto. Accesissima, nella seconda parte del gioco, la sfida tra lei ed Enzo Miccio. Fra convulsi gesti dell’ombrello e frecciate al vetriolo, tra i due è guerra aperta. Fino all’unica possibile vincitrice finale: Super Vicky. Meno incisivi delle scorse puntate, Paride e Victoria restano comunque i più divertenti (e disagiati) viaggiatori in gioco.
Bugo e Cristian Dondi: "Gli Indipendenti" – 10
La favola di Steven Bradbury. Bugo e l’amico Cristian infrangono un nuovo record: dopo essere stati i primi concorrenti della storia di Pechino Express a invertire la rotta e procedere, per errore, verso il punto di partenza invece di puntare a quello di arrivo, questa volta si superano regalandoci un’altra emozione dirompente. All’inizio della tappa, si trovano, come tutti gli altri viaggiatori sul tratto autostradale di Pamukkale. Se gli altri gremiscono il distributore di benzina in cerca di un passaggio, loro si posizionano in un punto a caso del bordo della carreggiata tentando comunque di attirare l’attenzione delle macchine che gli sfrecciano davanti. Dopo alcune ore, mentre i compagni di gara stanno già disputando la prova immunità dall’altra parte della Turchia, Cristian fa gentilmente notare a Bugo che forse sarebbe il caso di avvicinarsi al distributore per avere maggior fortuna con l’autostop. Il cantautore si inviperisce e lo prende a male parole, prima di allontanarsi simulando la sua storica uscita dal palco del Festival di Sanremo. Il risultato? Quando calerà la notte, i due saranno ancora sullo stesso punto del tratto autostradale su cui erano di prima mattina. Salvati dalla produzione, nella seconda tappa incontrano maggior fortuna imbroccando subito un passaggio diretto per il traguardo. Si classificano terzi. E hanno pure il coraggio di esultare come fosse merito loro. Una perfomance da sogno.
Barbascura X e Andrea Boscherini: "Gli Scienziati" – 0
Come appurato la scorsa settimana, gli Scienziati sono il Male. Pronti a sabotare gli avversari con ogni mezzo, la loro bramosia di vincere li porta a essere feroci squali di terra con un appetito in crescita costante. Dunque, vederli arrivare ultimissimi dopo un viaggio pieno di inconvenienti, pioggia, fango e pigne cadute sulla crapa, non può che far piacere. Il karma, alla fine, li ha trovati e ha chiesto il conto per le malefatte passate. Imperdibile, il momento in cui, durante la prova immunità, Rita Rusic fa cascare Barbascura X senza nemmeno colpirlo ma con il solo ausilio del suo glaciale sguardo da valchiria. Vogliamo una gif, 10 minuti di Barbascura X che cade in loop su Youtube, probabilmente anche una registrazione della scena in Super 8. La fortuna è cieca. Ma il karma ci vede benissimo.
Natasha Stefanenko e Sasha Sabbioni: "Mamma e figlia" – 8
La caduta delle dee. Finalmente, Natasha e Sasha svelano la propria natura mortale e arrivano addirittura a rischiare di dover abbandonare il gioco. Solo la busta nera con l’annuncio della tappa non eliminatoria, le salva in extremis. Mamma Stefanenko, durante il percorso in barca a remi, prorompe anche in una crisi di nervi, come se i suoi circuiti interni potessero essere oggettivamente in grado di rilevare lo stress. Vederle fallire è un sogno che si avvera. E, soprattutto, ci fa sospettare per la prima volta di appartenere alla loro stessa specie. Non sentiamo ancora di poterci fidare di queste due Xena sovietiche. Vogliamo dire: il sospetto che da qualche parte possano avere le branchie, resta.
Max Giusti – 6 politico
A fare le veci di Costantino durante la via crucis del conduttore tornato suo malgrado viaggiatore, arriva a sorpresa Max Giusti, anche lui reduce da una passata edizione del sadico adventure game. Non se la cava male come cosplay vocale del nostro amato della Gherardesca, ma senza la voce del conduttore originale a illustrare lo show e le meraviglie locali, il racconto perde parecchio charme. Non ce ne voglia Giusti, ma come ci insegna Walt Disney, oramai esigiamo solo videocassette originali Costa. Dopo 8 edizioni, non ci può essere gara.