Pechino Express 2022, Costantino della Gherardesca: “Viaggiare è vita, definisce l’essere umano”
Più di settemila chilometri da percorrere. Zaino in spalla e solo un euro al giorno a persona. Punto di partenza Mustafapasa, nel cuore della Cappadocia, in Turchia. Punto d'arrivo l'imponente e lussuosa Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. In mezzo Giordania e Uzbekistan, tra deserti da attraversare e misteriose città da scoprire.
Un viaggio nelle terre dove un tempo hanno regnato i sovrani islamici e che, non a caso, si chiama La Rotta dei Sultani. È questo che attende le 10 coppie in gara nella nuova edizione di Pechino Express, in onda per la prima volta su Sky Uno a partire da giovedì 10 marzo. A guidare i concorrenti ci sarà ancora una volta Costatino della Gherardesca, al timone dello show dal 2013. A Fanpage.it, il conduttore ha raccontato cosa aspettarci da questa nuova avventura, ma ha anche parlato di sé, di come il viaggio sia "una parte fondamentale della mia esistenza".
Dalla Rai a Sky Uno per la prima volta, come cambia Costantino della Gherardesca?
Costantino della Gherardesca è la stessa persona biologicamente in qualsiasi rete lo metti. Potresti metterlo a CCTV (China Central Televisione, ndr), in un programma magari sugli animali della Mongolia, oppure anche a ABC, quella australiana, in una delle loro soap operas ambientate a Darwin, dove ci sono coccodrilli pericolosissimi.
E come cambia Pechino Express?
Passando da una rete all'altra il programma si evolve, perché è la necessità di tutti i programmi televisivi che sono consapevoli di se stessi, proprio come Pechino Express. Questo cambiamento però non ha a che fare con la rete, quanto con una necessità mediatica legata al fatto che la televisione è in continuo cambiamento.
Quindi ci saranno delle novità in questa edizione.
Le novità non mancheranno, però non posso svelarle perché sono decisamente forti e rischierei di fare spoiler, oltre che di finire nei guai.
Una coppia che ci stupirà?
A me ha stupito Ciro Ferrara, solitamente le persone sportive non hanno molto da dire, in particolare i nuotatori. Lui però è un uomo molto interessante, simpatico, aperto di mente e questa è una caratteristica fondamentale per Pechino Express, dove si entra in contatto con altre culture.
E una che ci deluderà?
Per diplomazia non lo posso dire. A deludervi però sarà la mia forma fisica (ride, ndr).
Ci sono concorrenti a cui ti sei affezionato più di altri in questi anni?
Ce ne sono stati tantissimi. Ricordo Marco Maddaloni, concorrente della prima edizione che ho condotto, Achille Lauro e Bossm Doms, che ho rivisto recentemente.
Cosa ti aveva colpito di loro?
Quando ti ricordi di una persona non riesci a spiegarne il motivo in modo didascalico o scientifico, come potrebbe avvenire con una ricetta culinaria. Mi è stato simpatico chi è riuscito ad affrontare le difficoltà di Pechino Express. E tutti quelli che ci sono riusciti, erano prepotenti.
Per la prima volta i concorrenti potranno usare anche mezzi di trasporto diversi dall’auto, come treni, barche e anche cammelli. Come pensi che influirà sulla loro avventura?
Le macchine costituiranno ancora la grande maggioranza dei passaggi. La scelta di usare anche altri mezzi è stata fatta per rispecchiare la realtà di quei luoghi. Se in un Paese le persone autoctone usano la barca per spostarsi, anche i concorrenti dovranno farlo. Come avrete capito, ci saranno dei deserti, quindi forse dei dromedari. Ma non facciamo della televisione finta e non ci sarà nessuno che userà un cavallo per attraversare Dubai.
Quindi saranno un modo per esplorare quel luogo a 360 gradi.
Tutto è fatto per raccontare al meglio i luoghi che vengono attraversati. Se si dovesse visitare Venezia, ad esempio, si userebbe la gondola o il vaporetto.
Cos’è per te “un viaggio”?
Per me viaggiare è la vita. È una parte assolutamente fondamentale della mia esistenza. Sebbene debba mantenere sempre il sorriso e l'allegria davanti alle telecamere, ho sofferto molto il periodo in cui non ho potuto farlo. Non viaggiare è difficile se una persona è curiosa. Tra le ragioni per cui non l'ho fatto c'è stata la perdita di persone a me care. Credo che poter conoscere popolazioni e culture nuove è ciò che definisce l'essere umano ed è antistorico non farlo spostare.
Ti sei avvicinato a Pechino Express per la prima volta come concorrente insieme a tuo nipote Barù, che ricordi hai di quella esperienza?
Ho dei ricordi bellissimi della mia esperienza da viaggiatore. Accettai per poter vedere la Cina, che all'epoca era ancora molto inusuale. Quando arrivai lì, ero l'uomo più felice del mondo, era davvero un sogno.
Ed era come te lo aspettavi?
Certi aspetti sì, li immaginavo proprio così, altri meno. A mio avviso vedere la Cina anche nelle zone meno turistiche è abbastanza importante per avere una visione a 360 gradi del mondo.
Stai seguendo il percorso di Barù nella casa del Grande Fratello?
Ovviamente, sono il suo fan numero uno. Qualsiasi scelta faccia mio nipote nella sua vita lo appoggerò sempre al 100%.
La tua vita privata, nonostante tu sia un personaggio pubblico, è da sempre blindata. Un caso?
Secondo me invece ne parlo molto volentieri. Sono single, ho avuto una vita molto movimentata e divertente, ma credo che non sarà possibile ottenere una forma fisica ideale al corteggiamento, o come dicono volgarmente le persone della mie età "rimorchio", perché in questo periodo devo lavorare. Se dovessi incontrare qualcuno che decide di avere una relazione con me, deve essere una persona a cui piace la mia personalità, il che rende tutto ancora più difficile.
Opinionista, conduttore, autore e anche "ballerino". C’è al momento un programma che vorresti fare ma che non ti hanno ancora proposto?
No, adesso in realtà non ce ne sono. Ma vorrei continuare a trattare il tema dei viaggi e della Data Economy, cioè della scienza nella cultura popolare. Per me la cosa più interessante in questo momento storico è raccontare i luoghi che culturalmente stanno influenzando il mondo.
Hai già un progetto concreto per questa idea?
Al momento è solo un'idea, un qualcosa che sto organizzando a lungo termine. Ora ho progetti più concreti, diciamo "normali". Ma non posso parlarne.
E uno che invece non faresti mai nemmeno se te lo proponessero?
Non mi piace più parlare male dei programmi altrui, mi sono divertito a farlo per una quindicina d'anni. Però secondo me il pubblico sa già quale sarà la mia risposta a questa domanda.