Parenti delle vittime di mafia alla Rai: “Perché Insider di Roberto Saviano non va in onda?”
Tra i titoli che sarebbero potuti andare in onda sulla Rai quest'anno c'era anche in Insider, il programma di Roberto Saviano, in cui il giornalista raccontava storie di mafia, di camorra, parlando con coloro che le avevano vissute e avevano seguito le indagini in merito. La trasmissione è stata rimossa dai palinsesti Rai e a chiedere una spiegazione all'amministratore delegato e al presidente della Rai, sono i numerosi familiari delle vittime, in una lettera, riportata da La Stampa.
La lettera alla Rai dai parenti delle vittime di mafia
Le puntate di Insider, come aveva spiegato anche Roberto Saviano dopo la presentazione dei palinsesti Rai, erano in realtà già registrate e, quindi, si sarebbe trattato solo di mandarle in onda, come era accaduto per il primo ciclo. Ragion per cui, i parenti delle vittime di mafia, hanno deciso di scrivere una lettera di piani alti di Viale Mazzini per chiedere spiegazioni, menzionando anche un incontro avvenuto lo scorso ottobre:
Signor Amministratore Delegato l'incontro in Rai del 10 ottobre scorso, aveva suscitato in noi delle legittime aspettative. Dopo aver esposto a noi i motivi che l'avevano indotta a sospendere la messa in onda delle quattro puntate di Insider (già realizzate e pagate), aveva ascoltato con attenzione le nostre ragioni. Ne era scaturito un confronto che ci era sembrato schietto e, soprattutto, costruttivo. Tant'è che ci siamo lasciati con l'impegno, da parte sua, che avrebbe inserito le puntate di Insider nel palinsesto Rai del 2024. Diversamente, avrebbe comunicato e motivato la cancellazione del programma
L'intento di trasmettere le puntate, quindi, ci sarebbe stato, ma arrivati a inizio maggio del programma ancora non c'è traccia, come sono loro stessi a ribadire, sottolineando come sia dovere del servizio pubblico trovare un contenitore adatto a fornire una lettura più approfondita delle vicende criminose del nostro Paese:
Siamo quasi a metà anno e non abbiamo notizie del programma di Roberto Saviano, né di spazi qualificati da dedicare all'informazione sulle tragiche vicende che hanno attraversato il nostro Paese e che ancora attendono una verità. È quanto aveva sottolineato Lei, rappresentando correttamente che il servizio pubblico ha il dovere di occuparsi della storia d'Italia, e Lei ne sentiva l'esigenza e il dovere. Pure su quello, non abbiamo notizie, se non la probabile messa in onda del docufilm dedicato alla vicenda Agostino, della quale siamo comunque felici, e tuttavia senza una programmazione dedicata come ci era sembrato di capire fosse sua intenzione strutturare.
I parenti delle vittime che hanno firmato la lettera
I firmatari della lettera, ai quali si aggiungono diverse associazioni tra cui Articolo 21 e l'Associazione dei familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, sono: Nunzia Agostino (sorella del poliziotto Nino Agostino), Flora Agostino (sorella del poliziotto Nino Agostino), Sergio Amato (figlio del magistrato Mario Amato), Salvatore Borsellino (fratello del magistrato Paolo Borsellino), Paola Caccia (figlia del magistrato Bruno Caccia), Pasquale Campagna (fratello della diciassettenne Graziella Campagna), Piero Campagna (fratello della diciassettenne Graziella Campagna), Angela Gentile Manca (mamma dell'urologo Attilio Manca), Luca Manca (fratello dell'urologo Attilio Manca), Brizia Donata Montinaro (sorella del poliziotto Antonio Montinaro), Brizio Montinaro (fratello del poliziotto Antonio Montinaro), Stefano Mormile (fratello di Umberto Mormile), Fabio Repici (avvocato di vari familiari di vittime di mafia).