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Bruno Vespa nello speciale su Papa Francesco: “Qui siamo tutti uomini, ma nel pubblico abbiamo le suore”

Nel corso dello speciale di Porta a Porta dedicato alla scomparsa di Papa Francesco, non c’è nemmeno una donna al centro dello studio a parlare del pontefice. È lo stesso Bruno Vespa a precisare: “Nel pubblico ci sono le suore”.
A cura di Ilaria Costabile
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La notizia della morte di Papa Francesco ha dettato l'agenda televisiva dell'intera giornata di lunedì 21 aprile. Un evento luttuoso che tocca il mondo intero e che comporta una serie di riflessioni su ciò che dopo dodici anni di pontificato, il Santo Padre ha lasciato ai suoi fedeli, ma anche a tutti coloro che semplicemente hanno guardato al suo operato con apertura e speranza. A parlarne, nello studio dello speciale di Porta a Porta in onda subito dopo il Tg1, uno stuolo di esperti e voci illustri, ma a stonare con l'idea di inclusività di cui si era fatto portavoce lo stesso pontifice, è il fatto che non ci sia nemmeno una donna, se non nel pubblico come è lo stesso Vespa a precisare: "Qui siamo tutti uomini, ma nel pubblico ci sono le suore".

Papa Francesco e i cambiamenti della Chiesa in favore delle donne

È stato definito il Papa che ha cambiato la Chiesa e, in effetti, tra le sue iniziative più importanti c'è stata quella di includere maggiormente le figure femminili, dando loro anche incarichi di rilievo. "La Chiesa è donna e uno dei grandi peccati che abbiamo avuto è ‘maschilizzare’ la Chiesaha ripetuto in più occasioni il pontefice durante questi 12 anni. Le sue parole si sono ben presto tramutate in azioni concrete, come quella di consentire alle donne il diritto in un Sinodo o affidare incarichi, solitamente assegnati a vescovi o arcivescovi alle donne, come la nomina di suor Raffaella Petrini come presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, già Segretaria generale del Governatorato. E, ancora, la nomina di suor Simona Brambilla, primo Prefetto donna nella storia della Santa Sede.

Lo studio di Porta a Porta con soli uomini

Bergoglio ha voluto che la sua Chiesa fosse declinata anche al femminile -seppur con diversi limiti- e non fosse solo predominio degli uomini che, da sempre, primeggiano nel mondo ecclesiastico. Nonostante fosse questo il suo volere, però, a parlare anche di quest'apertura, piuttosto significativa, non è stata chiamata nemmeno una donna, ma nello studio di Bruno Vespa ci sono ben nove uomini. Dal pubblico chiamata a commentare ogni tanto, si leva la voce di alcune suore invitate in trasmissione. Un'immagine che in prima serata su Rai1 lascia una certa perplessità, considerando che proprio la fede dovrebbe essere un campo aperto, indistintamente, tanto agli uomini quanto alle donne. D'altronde, proprio un anno fa, il giornalista e padrone di casa di Porta a Porta, aveva replicato lo stesso schema affrontando una tematica legata a doppio filo con la vita stessa delle donne. A distanza di 365 giorni, però, sebbene il tema trattato sia differente, nulla pare essere cambiato.

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