Papa Francesco a Che Tempo Che Fa: “Toccate il dolore con mano per combattere l’indifferenza”
Papa Francesco ospite di Fabio Fazio a Che Tempo che Fa. Il pontefice in collegamento dalla sua residenza di Santa Marta ha risposto alle domande del conduttore di Rai 3 che, carico di emozione, ha portato avanti in diretta un'intervista storica dallo studio del suo programma. Migranti, crisi tra Russia e Ucraina e conseguenze post pandemia sono alcuni dei temi affrontati da Papa Francesco nel corso dei quasi 60 minuti di collegamento. L'intervista inizia con una domanda di Fazio che chiede come un uomo come lui affronti il peso di tutto ciò che accade nel mondo.
Tante persone nella loro debolezza affrontano un peso. Padri di famiglia ad esempio che affrontano salari che non arrivano a fine mese. Credo che non sarei onesto se dicessi che sopporto tanto. Io sopporto come tutti. E poi non sono solo, la Chiesa mi aiuta, gli impiegati, i vescovi, ho tanti uomini e donne bravi che mi aiutano. Non sono un campione nel sopportare un peso.
Il Mediterraneo e i suoi migranti
Fabio Fazio riprende la parola. "Lunedì scorso 19 migranti sono stati trovati morti per congelamento al confine tra Grecia e Turchia. Qualche settimana prima abbiamo visto il video dei bambini siriani al freddo. Mi ha colpito una bambina, che aveva solo delle ciabattine ai piedi. Non dovrebbe esserci niente di più urgente di cui occuparsi…".
È un segnale della cultura dell’indifferenza. Al primo posto ci sono le guerre. La gente è al secondo posto. Pensa allo Yemen, da quanto tempo soffre una guerra e si parla dei bambini dello Yemen? Non si trova soluzione al problema, dopo quasi 10 anni. I bambini, i migranti, in poveri, loro non sono mai al primo posto. Nell’immaginario universale, quello che conta è la guerra, la vendita delle armi. Pensa che con un anno senza produrre armi di potrebbe fornire educazione gratuita a tutto il mondo. Ormai ce ne siamo abituati, è dura ma è la verità.
Fazio: "Lei ha invitato a pregare per la crisi tra l’Urcraina e la Russia. Prima che da un punto di vista morale, la guerra pare contro ogni logica. L’uomo per natura tende a sopravvivere, a trovare la felicità. Da un punto di vista razionale che effetto le fa?"
È un contro senso della creazione. Dio crea l’uomo e la donna e insegna loro a possedere la terra. Subito dopo una guerra tra fratelli. Una guerra culturale. La guerra porta sempre distruzione. Curare i figli, far crescere una società, questo è costruire, fare la guerra è distruggere, con lo scopo di avere più potere a tanti altri motivi.
La domanda di Fabio Fazio: "Ha più volte definito il Mediterraneo come un grande cimitero. Ha detto che vedere respinti i migranti che hanno subito torture ormai note, le procura profondo dolore e ha detto che quando si respingono i poveri si respinge la pace…"
È vero, ma con i migranti quello che si fa è criminale. Per arrivare al mare soffrono tanto. Ci sono dei filmati sui lager della Libia, che mostrano il dolore di chi vuole fuggire e finisce nelle mani ieri trafficanti. Soffrono, poi rischiano per attraversare il Mediterraneo e a volte vengono respinti. Chi ha la responsabilità locale dice no. Capire quanti migranti può accogliere un paese è un problema di politica interna che va pensato bene. L’Unione Europea deve mettersi d’accordo, l’equilibrio si crea in comunione. Il migrante va sempre acconto, accompagnato, promosso e integrato soprattutto. Ci sono paesi che con il calo demografico che vivono hanno bisogno di gente. Un migrante integrato aiuta quel paese. La politica migratoria va pensata come politica continentale.
La società dell'indifferenza
Fazio riparte da una riflessione: "Nessuno di noi sceglie da chi nascere o dove. Eppure chi è più fortunato si comporta come se i privilegi che ha avuto fossero dei diritti..".
Su questo bisognerebbe riflettere. Chi è nato in paesi sviluppati dovrebbe ringraziare e guardare chi non ha. Tutte queste cose che ci succedono intorno le vediamo, eppure c’è sempre la tentazione a guardare dall’altra parte. I media ci mostrano tutto, noi ci lamentiamo, ma poi è come se niente fosse accaduto. Non basta vedere, è necessario sentire, toccare. Penso ai medici che hanno toccato il male e hanno scelto di restare lì con gli ammalati. Il tatto è il senso più pieno, quello che ci mette la realtà nel cuore. A chi viene a confessarsi, chiedo sempre se quando danno l’elemosina, guardano negli occhi e toccano le mani di chi la riceve. Dobbiamo toccare con le nostre mani il dolore della gente.
Una Terra che cambia
Il conduttore tocca poi il tema dei cambiamenti climatici: "Anche nei confronti della madre terra, quello che sta succedendo mostra un’umanità pervasa da un senso di onnipotenza. Anche in questo caso ci giriamo dall’altra parte..".
In Amazzonia, la deforestazione sappiamo che significa meno ossigeno, cambio climatico, morte della bio diversità. Significa uccidere la madre terra e non avere quel rapporto che hanno i popoli aborigeni. È il “buon vivere”, cioè il vivere in armonia con la terra. Dobbiamo prenderci carico della madre terra. Sono venuti qui da me pescatori di San Benedetto del Tronto che hanno trovato tonnellate di plastica in mare, due anni dopo erano raddoppiate. Loro stanno facendo davvero qualcosa, perché sentono che il mare è cosa loro, sono entrati in sintonia con la terra e l’hanno curata.
Bullismo e aggressività sociale
Si parla di individualità nociva, che porta alla diffidenza verso l'altro. "Viviamo un momento di egoismo e di aggressività. Non so se tutto ciò fa parte della natura umana…", azzarda Fazio, "ma secondo lei che tempi stiamo vivendo?"
Il problema dell’aggressività sociale lo hanno studiato bene gli psicologi e i sociologi e sono loro le persone competenti. Ma voglio solo sottolineare quanto è cresciuto sul numero di suicidi giovanili: c’è un’aggressività che scoppia. Penso poi al bullismo nelle scuole, è un problema sociale, non di un singolo. L’aggressività di per sé non è una cosa negativa, ma in questo caso è distruttiva e comincia con la lingua, con il chiacchiericcio, che distrugge l’identità. Occorre essere coraggiosi e dire le cose in faccia. Altrimenti è lì che cominciano le guerre e le divisioni.
"Forse questa aggressività deriva anche da un senso di solitudine?"
Penso che nel rapporto tra genitori e figli serva vicinanza. Quando si confessano coppie giovane chiedo sempre loro se giocano con i loro figli. A volte sento risposte dolorose: quando esco di casa dormono e quando torno dormono di nuovo. Non bisogna spaventarsi dei figli, delle cose che dicono o che da grandi fanno qualche scivolata, occorre essere vicini. I genitori devono essere quasi complici con i figli. Il che fa che crescano insieme.
"Si sente mai solo? E ha dei veri amici?"
Sì, ho degli amici che mi aiutano e conoscono la mia vita, come un uomo comune. A me piace stare con loro, raccontare le mie cose e ascoltare le loro. Ho bisogno degli amici. È uno dei motivi per cui non sono andato ad abitare nell’appartamento pontificio, ma abito qui in Santa Marta, non sono santo, non ho ben forze di fare quella vita. Le amicizie mi danno forza. Sono pochi ma veri.
Poi si passa ad una parentesi più leggera. "Da bambino cosa voleva fare fa grande?", è la domanda di Fazio
Una cosa che vi scandalizzerà. Volevo fare il macellaio, perché quando andavo a fare la spesa con la mamma vedevo che mettevano in tasca tanti soldi. Sarà per la matrice genovese che ho. Poi è nata la passione per la chimica, stavo iniziando la strada della medicina.
È la spiegazione di Papa Francesco che ricorda come "Il senso dell’umorismo è una medicina, fa relativizzare le cose e ci rende gioiosi." Infine il conduttore chiede che musica stesse comprando quando è stato fotografato fuori da un negozio di dischi al Vaticano.
La curiosità è lecita, tutti siamo curiosi. Non sono andato a comprare, sono amici miei da anni e hanno risistemato il negozio, così sono andato a benedirlo. Però ascolto musica, mi piacciono i classici, anche il tango mi piace tanto. Un porteno che non balla il tango non è porteno.