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Paolo Del Debbio nega la bestemmia in diretta a Dritto e Rovescio: “Ho solo pronunciato il nome di Dio”

Paolo Del Debbio nega di avere bestemmiato in diretta a Dritto e Rovescio nella puntata del 21 novembre. Tornato in onda, il conduttore ha reso nota la sua versione dell’accaduto: “Ho pronunciato il nome di Dio invano ma non ho bestemmiato”.
A cura di Stefania Rocco
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Paolo Del Debbio nega di avere bestemmiato in diretta a Dritto e Rovescio nella puntata del 21 novembre. Il conduttore è tornato in video per rendere nota la sua versione dei fatti a proposito di tale accaduto. “Ho pronunciato il nome di Dio invio ma non ho bestemmiato”, ha spiegato il giornalista ripercorrendo quanto accaduto qualche giorno prima durante l’intervista a Laura Boldrini, ex presidente della Camera.

Paolo Del Debbio si giustifica: “Ho pronunciato il nome di Dio invano”

Durante la puntata di 4 di sera del 22 novembre, Del Debbio è tornato sulla questione della presunta bestemmia diventata virale per smentire quanto circolato nel corso delle ore precedenti: “Ho citato il nome di Dio ma non ci hi messo accanto alcun attributo, negativo o offensivo. Chiedo comunque scusa perché qualche spettatore, in particolare quelli credenti, possono essersi sentiti offesi. Ho sbagliato a nominare il nome di Dio che non va nominato invano, come ci dicono i vangeli e i comandamenti. Vi chiedo scusa, è stato involontario, ma ci tengo a ribadire che ieri nella mia trasmissione non ho pronunciato alcuna bestemmia”.

Che cosa era accaduto a Dritto e Rovescio

Del Debbio si riferisce a un episodio che ha reso virale sui social un video tratto dalla puntata di Dritto e Rovescio del 21 novembre. Il giornalista, commentando le dichiarazioni rilasciate da Laura Boldrini nel corso di un’intervista, aveva manifestato il suo dissenso in maniera apparentemente colorita. “Io la ringrazio che lei ci concede sempre le interviste, ma che cosa ca**o c'entrano i ragazzi di Azione con i fascisti?”, aveva dichiarato per poi prodursi nell’espressione che oggi nega essere blasfema. Aveva “quindi concluso: “L’unica questione fascista che esiste in Italia si chiama Casapound". Le scuse arrivate il giorno dopo fanno riferimento proprio a quel breve passaggio.

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