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Palinsesti Rai 2023/2024: il valzer delle poltrone che non si è trasformato in un tango

La presentazione dei palinsesti Rai 2023/2024 ha messo in risalto il valzer delle poltrone che da mesi è ripreso dai giornali a suon di indiscrezioni e retroscena. Qualcosa che, in assenza di grandi novità o vere rivoluzioni, non si è trasformato in un tango.
A cura di Eleonora D'Amore
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La Rai per la stagione 2023/2024 riparte da Roberto Sergio: "30 nuovi programmi e più pluralismo. Grande spazio al racconto del territorio italiano". Lo specchio di un valzer delle poltrone che da mesi sta catalizzando l'attenzione pubblica a suon di indiscrezioni, qualcosa che però non si è trasformato in un tango.

Niente di passionale e travolgente in assenza di grandi novità o vere rivoluzioni. Una linea a recupero, nel caso dei ‘vuoti' lasciati da nomi con Fabio Fazio, Lucia Annunziata e Bianca Berlinguer, o conservativa, soprattutto per il palinsesto di Rai 2.

Ha aperto l'incontro, uno spiazzante Vincenzo De Luca: "Ho visto che se ne va la Berlinguer dalla Rai. Ora, pensare di non poter più vedere quel Neanderthal che veniva ospitato nella sua trasmissione (Mauro Corona, ndr), quel troglodita che si presentava vestito come un capraio afgano, un cammelliere yemenita, io sto male a immaginare che non avremo più quell'immagine di raffinatezza e di eleganza. Avete tirato questa sòla a Mediaset con Berlinguer. Mi raccomando, cose di qualità". Ed erano passati solo i primi dieci minuti.

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Al netto del fatto che per Bianca Berlinguer non esista ancora una sostituzione, il resto è risultato un movimento di pedine interne, mosse dalla collaborazione, e di innesti esterni, non sempre spiegabili in modo esaustivo. Primo tra tutti, Pino Insegno, il nome che rimbomba da mesi nei pressi di viale Mazzini. "Farà L'Eredità e l'access di Rai2 con Il Mercante in Fiera", spiega Roberto Sergio, "Credo che Pino Insegno sia né il primo né l'ultimo che ha partecipato o parteciperà ad eventi politici di ogni tipo. È chiaro che noi abbiamo delle policy, è chiaro che non ci saranno strumentalizzazioni, ma capita sempre, in particolare a settembre, con eventi politici, feste e iniziative, capita sempre di vedere tantissimi giornalisti, conduttori e artisti che partecipano per animare il dibattito". Chiusa così la parentesi Tolkien e lo stretto legame con Giorgia Meloni, che aveva generato più di una domanda.

E se Serena Bortone ha ceduto il pomeriggio al programma La volta buona di Caterina Balivo, accettando l'access di sabato e domenica che era di Gramellini, Monica Maggioni ha raccolto il testimone di Lucia Annunziata alla guida di In Mezz'ora e In Mezz'ora storie dal mondo, dedicata a reportage, storie, analisi in profondità. In vetrina, poi, Nunzia De Girolamo, promossa in prima serata, e Luca Barbareschi in seconda serata su Rai3 con otto puntate di In barba a tutto.

Delicato il posizionamento di Report di Sigfrido Ranucci alla domenica, al posto di Che tempo che fa di Fabio Fazio passato a Discovery. Il conduttore, a quanto pare, ci aveva visto lungo quando aveva saputo della possibilità di occupare quella fascia nel nuovo palinsesto: "Pensare di spostare Report per danneggiarlo è come il marito che si taglia gli zebedei per fare un dispetto alla moglie. Report non è di Ranucci né di chi amministra oggi ieri o domani la Rai ma del pubblico che paga il canone". E dire che la Rai si era anche apprestata a ridimensionare i rumors a riguardo, eppure.

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La precedente rivoluzione passava da Rai 2, che ha dimostrato di essere a tal punto all'altezza delle aspettative da rimanere prevalentemente invariata nei titoli di testa. A parte il nodo Fiorello, da sciogliere in una maxi riunione di condominio con i residenti di via Asiago, Stefano De Martino rinnova la sua forza con un one man show (reduce dal successo a teatro), Alessandro Cattelan nel suo late night, Alessia Marcuzzi nell'intrattenimento con Boomerissima e Francesca Fagnani sul suo sgabello, pronta per le graffianti interviste di Belve. La speranza dopo dicembre, quando Barbara D'Urso sarà fuori da Mediaset, è che riesca a portarla a centro studio, visto che l'ipotesi di Ballando con le stelle è stata definita ‘inesistente'.

Un valzer che ha cercato di tenere il passo nonostante qualche sgambetto, con aspirazioni da ballo di gruppo, nel tentativo di un coinvolgimento maggiore di chi ha deciso di restare, di cavalcare l'entusiasmo di chi è appena arrivato (o tornato) e di archiviare i malumori di chi ha deciso di andare altrove. Rai: di tutto, di tutti. Più o meno. 

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Casertana di origine, napoletana di adozione. Laureata in Lingue e Letterature Straniere all'Università L'Orientale di Napoli, sono Caposervizio dell'area spettacolo a Fanpage.it dal 2010, anno in cui il giornale è nato. Cinefila e appassionata di tv, nel tempo libero mi alleno a supportare un cognome impegnativo. 
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