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Nomine Rai, Stefano Coletta: “Speriamo di essere valutati sui prodotti, non per altre logiche”

Alla conferenza di Dalla strada al palco, il direttore dell’intrattenimento prime time risponde a voci di possibili sostituzioni con l’insediamento del nuovo governo. Coletta fa anche un bilancio della sua esperienza: “Fagnani, Marcuzzi e De Martino un successo, Cattelan guardato con sospetto all’inizio, ora vogliono andarci tutti”.
A cura di Andrea Parrella
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Oggi come ieri, la Rai è al centro di indiscrezioni che riguardano un possibile e imminente rimpasto dirigenziale, in virtù del nuovo governo e gli effetti che i cambi di vento politico generano sul servizio pubblico. A un anno circa dalla riorganizzazione per generi, sono proprio le direzioni ad essere nel mirino di possibili cambi, tra cui quella dell'intrattenimento prime time di Stefano Coletta.

Il direttore è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della seconda stagione di "Dalla strada al palco", programma confermato dopo il successo della scorsa estate e affidato di nuovo a Nek per la conduzione: "Penso che la qualità di questo programma sia ovvia ed evidente –  ha detto Coletta – perché mette insieme meccanismi che molto sono piaciuti e che troveranno riscontro. non mi piace pensare che eventuali cambiamenti possano determinare scelte non legate al prodotto. Auguro a questo programma di essere uno dei cardini del futuro".

Rispondendo a una domanda di Fanpage.it sulle ipotesi di sostituzione con nuove nomine (si parla di Marcello Ciannamea al suo posto), Coletta non si è scomposto: "Siamo dirigenti Rai, lo siamo da moltissimi anni, abbiamo lavorato in tante forme e luoghi sempre sul prodotto, sui programmi e ognuno di noi deve continuare in questa direzione, con serietà e rigore. Siamo espressione del servizio pubblico e io credo che al di là di quello che leggiamo, stia a cuore alla Rai che un programma risponda ai tanti criteri che la carta del servizio pubblico rimanda". Essendo Dalla strada al palco il simbolo della sua gestione, Coletta aggiunge: "Non voglio pensare che ci possano essere altre letture se non quelle legate al prodotto e alla sua riuscita". 

Il bilancio di Coletta, da Belve a Cattelan

Dalla strada al palco è stato, in effetti, il programma che ha inaugurato la gestione dell'intrattenimento prime time affidata a Coletta, che nel suo primo anno si è concentrata molto sul rilancio di Rai2, rete reduce da anni di torpore. Lo spiega Coletta, facendo poi un bilancio della stagione che si avvia alla conclusione: "È stato uno dei primi a risvegliare la condizione che questo secondo canale viveva, come molti scrivevano, e il primo che ci ha portato fortuna. Mi piace pensare che dopo Nek abbiamo riportato in Rai l'intrattenimento per la quota che ci è data, con numeri che non c'erano da molte annualità. Penso a Francesca Fagnani, che soltanto alla quinta puntata va ben oltre la media di rete, nonostante l'idea di portarla in prima serata fosse stata guardata con dubbio".

Il restyiling di Rai2 è passato anche da altri progetti con protagonisti Alessia Marcuzzi, Alessandro Cattelan e Stefano De Martino. "Penso anche al successo di Boomerissima – dice Coletta – così come di Stasera c'è Cattelan, guardato con sospetto all'inizio e diventata una striscia dove vogliono andare tutti […] Cito anche De Martino, che invece era stata una scelta di un amato collega che non c'è più e che voglio ricordare come Ludovico (Di Meo ex direttore di Rai2 scomparso di recente, ndr). Lo stesso Bar Stella, impiantato come striscia e arrivato all'8% dimostra che se si lavora con rigore e forza, le cose possono riuscire e possono funzionare. Lunga vita a Dalla strada al palco". 

I palinsesti autunnali in stand by

A proposito del futuro, Coletta non si sbilancia proprio in virtù delle voci che circolano: "Abbiamo appena finito di lavorare ai palinsesti estivi che si concludono il 31 agosto, che sono già stati approvati. Per quanto riguarda il palinsesto autunnale, stiamo aspettando le direttive dell'azienda. Ovviamente ci stiamo lavorando nelle nostre segrete stanze, ma attendiamo". 

Coletta sul successo di Fiorello

Inevitabile un elogio a Fiorello e il suo Viva Rai2, che il 20 marzo ha superato per la prima volta il milione di telespettatori, con uno spunto di analisi interessante sui target di pubblico. "L'ho voluto a tutti i costi, si è fidato di me e siamo riusciti a portarlo in questa fascia anomala. Non solo il passaggio dall'1% al 19 % significa che qualcosa è accaduto, ma è molto interessante chi oggi guarda Rai2 e che Fiore è riuscito a riverberare negli altri programmi, perché sono interessanti i target, legati ai grandi eventi e a Sanremo. I target di tutti i programmi che ho citato, a partire dall'eccellenza di Fiore, ci incoraggiano, perché significa che la Tv generalista può puntare anche a quei target che spesso vengono citati come distanti dalla Tv. Ovviamente Fiore è il talento plurimo, l'unico della Tv italiana in questo senso, ma la sua caratteristica fondamentale è lavorare nella piena libertà, perché se il prodotto televisivo è strozzato il pubblico lo nota. Mentre è la libertà che fa della creatività un valore fondamentale da perseguire per il servizio pubblico, nella libertà la qualità viene fuori. Fiorello rappresenta tutti e a questo si deve il suo successo, ma anche al fatto che ce le canta e ce le suona un po' a tutti, guardando ai fatti come guarderebbe qualsiasi rappresentante della platea televisiva. Un uomo adesso agli altri, non ha distanza, non ha ego referenzialità e questo è il suo grande successo". 

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