video suggerito
video suggerito
Verissimo 2024/2025

Nina Rima: “Perdere una gamba è stato un nuovo inizio, pensavo di meritarlo e sono rinata”

Nina Rima si racconta in una lunga intervista a Verissimo, dal disagio giovanile alle droghe, fino alla violenza subita e all’incidente che, portandole via una gamba, le ha anche permesso di sentirsi di nuovo viva.
A cura di Andrea Parrella
54 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Negli ultimi mesi è emersa a livello pubblico la storia di Nina Rima, modella divenuta nota per la forza della sua storia personale, segnata dal disagio adolescenziale, da una dipendenza dalle droghe alla violenza subita, fino all'incidente in cui ha perso una gamba e che ha dato un nuovo senso alla sua vita. Lo ha raccontato a Verissimo, in un'intervista con Silvia Toffanin che ha ripercorso i punti essenziali del libro in cui Rima ha raccontato la sua storia.

Gli anni dell'adolescenza sono stati i più complessi: "Ho avuto la fortuna di avere vicino a me un'amica, ma anche un carattere solare che mi ha permesso di farmi forza con il sorriso, anche nelle circostanze più drammatiche". Rima racconta di aver avuto un rapporto complicato con i suoi genitori e questa cosa ha certamente influito sulla percezione di sé nel mondo: "Da giovanissima iniziai con un'amica a frequentare ragazzi più grandi, in un posto di provincia in cui giravano molte sostanze". In questo contesto arriva l'incontro con la droga: "Dopo mesi in cui la vedi, la paura per la droga inizia a trasformarsi in curiosità. Avevo 14 anni, di certo mi mancavano gli strumenti per capire quali fossero le scelte giuste. Tornavo da scuola e non c'era mai nessuno, ero succube di un circolo vizioso in cui non mi sentivo voluta bene, dai miei genitori e dal mondo intero. È stato un periodo difficile". 

La violenza subita: "Per molto tempo l'ho subita"

In questo circolo vizioso, come lo definisce lei, gli eventi negativi possono accumularsi e un'esperienza segnante avviene a 15 anni, quando è vittima di violenza: "Mi ritrovai da sola con un ragazzo e fin dal primo momento capii che ero in una situazione che non mi piaceva. Dentro di me aleggiava la sensazione che sarebbe accaduto qualcosa di brutto, ma sentivo di meritarmelo, la giusta punizione per ciò che avevo fatto fino a quel momento, per ciò che ero: una figlia reietta". La violenza è raccontata nel dettaglio nel libro:

A casa sua mi chiese un bacio che gli negai, me lo ritrovai addosso, cercai di respingerlo, ma quando vidi che non c'era soluzione provai a lottare, inutilmente. Mi spinse su un letto sfatto e non si fermò lì, fece quel che voleva. Quando si sollevò mi rivolse uno sguardo sprezzante. Solo allora capii che avevo pianto per tutto il tempo.

Nel corso dell'intervista quindi aggiunge: "Non è facile per me parlarne, è la prima volta che lo faccio pubblicamente oltre al libro. Mi sono sentita sbagliata per troppi anni, sono riuscito a raccontarlo solo un anno dopo l'accaduto, ero convinta di essermelo meritato, che fosse colpa mia […] Per molto tempo l'ho subito, poi si è accesa una lampadina, capii che sarebbero accadute anche cose peggiori. Era come se la mia vita non avesse un senso e uscire da questo pensiero è un percorso che dura per sempre, ma si può fare. Non ho denunciato ma lo farò".

L'incidente a 17 anni

Quindi il racconto dell'incidente che l'ha portata a perdere una gamba: "Ho fatto questo brutto incidente in motorino e ho perso la gamba sinistra. Avendo sempre pensato che mi sarebbe accaduto qualcosa di brutto, mi è sembrato quasi normale. Ma lì ho capito che volevo vivere. Per un anno sono stata centrata su di me, sulla scuola, sul prendermi cura di me stessa. Ho reagito in modo molto positivo all'incidente, perché ho capito di essere viva. Questo era tutto e quindi mi sono rialzata, forse più forte di prima. Quell'incidente ha tirato fuori una parte di me che non conoscevo". 

Oggi si è ritrovata, grazie all'amore con suo marito e le due figlie nate dalla relazione: "Mia figlia non mi chiede ancora cosa mi sia successo, ma mi porta la protesi, quando le dico che ho male me la toglie, sicuramente crescerà con un'empatia diversa e questo mi rende orgogliosa. L'amore mi ha salvato, ho avuto la fortuna di incontrare un uomo pieno di valori che mi ha donato due figlie, per le quali lui è il padre perfetto. Oltre che l'uomo perfetto per me. Mi sento molto fortunata […] L'idea di poter essere un modello per gli altri all'inizio è stata dura, ma poi ho sentito di avere una responsabilità".  

54 CONDIVISIONI
197 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views