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Ne vedremo delle belle

“Ne vedremo delle belle”, il programma di Carlo Conti può fare di più ma non deve vergognarsi del trash

Non è un talent show, ma un’arena da combattimento. Il pubblico lo sa ma non trova quello che cerca. Questo “parterre de reines” non è stato messo insieme per vedere quanto sappiano ballare o cantare, ma per il potenziale delle loro interazioni. Carlo Conti deve abbracciare “il lato oscuro della forza”.
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Parliamoci chiaro: "Ne vedremo delle belle" è uno show che sta cercando disperatamente di mantenere un certo aplomb istituzionale, una certa eleganza mentre il pubblico attende solo una cosa: il momento in cui Valeria Marini e Patrizia Pellegrino si strapperanno le extension a vicenda. Il calo di ascolti dalla prima alla seconda puntata parla chiaro: dal 17,6% al 14,6%. Un dato che parla, comprensibilmente, di un pubblico che non ha ancora capito il meccanismo del gioco. Ma cosa c'è da capire esattamente? Di certo non le coreografie, impeccabili, di certo non la conduzione di Carlo Conti, appunto integerrima.

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Il pubblico vuole l'arena, non il talent show

La sensazione, però, è quella di un programma che viene tenuto schiacciato in un pentolone a pressione che sembra destinato a esplodere, eppure non lo fa mai. È un po' come guidare una Ferrari mantenendola a 30 all'ora in città. Carlo Conti deve portare la sua macchina ruggente (d'epoca) in autostrada. Perché il cast è una bomba a orologeria pronta a esplodere, un vulcano di rivalità, antipatie storiche e competitività represse. Invece di lasciarlo eruttare, l'impressione è che si tenga sotto controllo. Non è Sanremo, questo. Quando metti insieme Valeria Marini che non si presenta alle prove e abbandona le chat di gruppo, Patrizia Pellegrino che lamenta comportamenti aggressivi, Adriana Volpe che ritratta sulle notizie di gossip, non stai costruendo un talent show alla camomilla, ma anzi: stai allestendo un'arena da combattimento. E il pubblico lo sa. Anzi, il pubblico lo vuole. Solo che il pubblico cambia canale perché non trova quello che cerca.

Il bombastico cast di Ne vedremo delle belle.
Il bombastico cast di Ne vedremo delle belle.

La verità è che questo parterre de reines non è stato messo insieme per vedere quanto sappiano ballare o cantare, ma per il potenziale delle loro interazioni. Patrizia che accusa Valeria di averla presa di mira, Valeria che scompare dalle prove, Adriana che si sente vittima di fake news, Angela Melillo che vorrebbe trovare il suo nuovo posto nel mondo – questa è la vera carne al fuoco del programma.

Abbracciare il lato oscuro: la svolta che serve

Carlo Conti e gli autori devono prendere una decisione: continuare a fingere che questo sia un talent show basato sul merito artistico, perdendo altri punti di share, oppure abbracciare il lato oscuro della forza e trasformarlo nel più cazzuto dei reality show. Serve spingere ancora di più sul gossip, sullo (psico) drama, le liti sfiorate. Serve la "locura". Se "Ne vedremo delle belle" vuole davvero risalire negli ascolti, deve smettere di vergognarsi di ciò che è: un meraviglioso, potenziale contenitore di inciuci di prima classe. Lasciamo che queste signore dello spettacolo facciano ciò che sanno fare meglio: intrattenere, emozionare e, sì, battibeccare. Il trash non è un peccato, è un'arte. E con questo cast, potrebbe diventare arte di altissimo livello.

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Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
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