Riscatto sociale, occasione di riscatto, la Napoli tutta unita, quella popolare, quella più bassa ma anche quella più alta, quella che sta in mezzo, la Napoli borghese, la proletaria, quella nobile. Quello che può sembrare un monologo di Mimmo Borrelli è in realtà il minestrone che ha proposto Zona Bianca, ieri su Rete 4. Mentre la festa perenne impazza in città, il programma televisivo rincara la dose soffiando sul fuoco del folclore e della retorica. Ospiti in studio, in rappresentanza di Napoli, Luigi De Magistris – sindaco più longevo della storia della città – e Leopoldo Mastelloni, grande vecchia gloria del teatro e del cinema napoletano.
Ieri sera sembrava la brutta copia della Tribuna Politica in onda negli anni '80, quella con Francesco Paolantoni e Giobbe Covatta moderati da Stefano Sarcinelli che discutevano su come risolvere "il problema dei napoletani". I temi sono i soliti: "È una città che manteniamo coi redditi di cittadinanza". E in questo senso dispiace vedere un attore come Leopoldo Mastelloni sacrificato all'altare di questa retorica pizza e mandolino: "La scommessa dei napoletani sarà di vedere se dopo questa festa, ci possa essere la riscossa da lavoratori". Successivamente l'attore viene messo in contraddittorio con Lino Romano, il percettore di reddito di cittadinanza diventato famoso per le sue proteste e per le sue consuete ospitate proprio nel salottino del talk di Rete 4. I due litigano animosamente e recitano alla perfezione il ruolo dei "napoletani". Giuseppe Brindisi, il conduttore, li ferma: "Non abbiamo i sottotitoli". E la solita immagine stereotipata è servita.
È vero: il Napoli – dopo il crollo delle ideologie politiche e dei credo religiosi – è l'unico rito collettivo che è rimasto alla città. Unisce davvero tutti. Anche Lino Romano e Leopoldo Mastelloni, distanti e vicini al tempo stesso. Ci sono trasmissioni, però, che non aspettano altro di inserirsi in questo melting pot per dire: "Napoli è anche questo". E soprattutto per titolare segmenti di puntata con un titolo brutto e fuorviante: "Napoli vince lo scudetto, ma perde il reddito". Per questo, dispiace vedere Leopoldo Mastelloni e lo stesso Luigi De Magistris, essersi prestati a questo brutto giochino.