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Naike Rivelli: “Ad aprile sposerò Roberto, dopo 7 anni. Dopo la morte di un amico sono entrata in depressione”

Ospite di Verissimo, Naike Rivelli annuncia il suo matrimonio con Roberto, suo compagno da sette anni. L’artista, poi, racconta anche i suoi momenti di difficoltà.
A cura di Ilaria Costabile
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Ospite della puntata di domenica 12 gennaio di Verissimo è stata Naike Rivelli. L'artista, figlia di Ornella Muti, si è raccontata in un'intervista in cui ha ripercorso anche momenti particolarmente difficili della sua vita, annunciando poi una lieta notizia: il prossimo aprile sposerà il suo compagno Roberto.

La notizia del matrimonio

L'accoglienza di Naike Rivelli da parte di Silvia Toffanin è delle migliori, la conduttrice infatti annuncia subito che la sua ospite sta per vivere una bellissima emozione e, infatti, lei conferma aggiungendo qualche dettaglio: "Mi sposo, speriamo sia la volta buona. È incredibile che tutti che mi cercano, vogliono sapere, è da sette anni che c’è Roberto nella mia vita, che nessuno lo sa. È fine aprile". Ovviamente non poteva mancare l'approvazione della madre, Ornella Muti: "Lo conosce bene, noi viviamo con lei, in campagna, si vogliono molto bene. Potevo sposare un uomo che non accettasse la mamma?" scherza Rivelli. Sulla madre, aggiunge: "Mi ha insegnato il potere del subconscio, mi ha sempre detto che la mente può mentire. Mi ha sempre detto ascolta il cuore e respira". 

Il rapporto con il padre biologico

L'infanzia e l'adolescenza sono state particolarmente tormentate. Naike racconta di aver sofferto e di aver provato a sfuggire da certe dinamiche familiari:

La mia parte superficiale, ero una ragazzina alla ricerca di se stessa, forse ero viziata, oggi sono cose che non farei mai, trasportata dalle mie amicizie, voglia di fare cose, avevo un papà molto severo, non si poteva uscire senza dire dove andassi, voleva i numeri di telefono. Magari volevo fare altro e non potevo, venivo sempre sgamata.

Quando era una poco più che una bambina ha scoperto che suo padre biologico non era Federico Facchinetti, l'uomo che però ha sempre considerato come il suo papà. Con il suo padre naturale, negli anni, non ha mai costruito un rapporto:

Ho saputo a 6-7 anni chi fosse il mio papà biologico, lui era sposato con dei figli, non li ho mai incontrati, nonostante lui mi promise che a 18 anni avrei conosciuto i miei fratelli. Per me, però non ho un papà biologico, l’ho frequentato ogni tanto, per me il mio padre biologico è Federico, è chi ti cresce.

La depressione, l'uso di sostanze e la terapia

Tanti i momenti della sua vita in cui ha attraversato delle difficoltà, ma la perdita di uno dei suoi punti di riferimento, uno dei suoi migliori amici, è stato per lei determinante:

Ero così presa dalle mie cose, dal bambino, io non l’ho visto. Non ho visto quel disagio, come tutte le persone che si suicidano fanno i loro saluti, tre giorni dopo si è buttato da una palazzina, era una roccia per me, c’è stato un prima e un dopo questo evento. Sono entrata in una depressione, questa cosa mi aveva devastato, non mangiavo più, mi tagliavo per sentire qualcosa, nonostante avessi un bambino piccolo non provavo quasi niente.

Nel frattempo, Naike non aveva abbandonato la sua attività di vocalist nei locali, che le avevano fatto assumere abitudini di cui poi si è pentita. Un giorno durante una tournée, capì che doveva cambiare qualcosa:

Le sostanze sono arrivate nella mia vita, cantando, nei locali a volte è quasi una prassi, magari lo si fa per restare più svegli. Le sostanze, specialmente quelle iperattive, mi hanno fatto male, non le tollero, dico poco, non per fare la splendida, già sono iperattiva di mio, quella roba mi faceva stare strana. Ho fatto terapia, dopo tanta terapia, era per capire che qualsiasi cosa era per dare una sberla a me stessa, finché qualcuno non mi ha detto che non ero ne anoressica, ne drogata, ma dovevo risolvere l’amore verso me stessa, dovevo amarmi. Ho sempre preteso tanto, dai miei amici, i miei compagni, perché volevo essere amata, ma se non mi amavo io, come pensavo che potessero amarmi gli altri.

Diversa, invece, è la sua lotta per l'utilizzo della cannabis terapeutica di cui parla sottolineandone le proprietà: "La cannabis terapeutica è importante, per chi fa chemioterapia, aiuta chi ha problemi molto importanti, parliamo di cure importanti, con prescrizione medica, nulla che è".

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