Myrta Merlino sulla confessione di Lorenzo Carbone: “L’azienda mi ha dato ragione, abbiamo fatto il nostro dovere”
Nella puntata di ieri, martedì 24 settembre, di Pomeriggio Cinque, Myrta Merlino è tornata a parlare della confessione di Lorenzo Carbone raccolta dall'inviato della sua trasmissione. Il momento è diventato oggetto di polemica, sia da parte del mondo giornalistico che dell'opinione pubblica. La giornalista, però, tornando sulla questione, ha chiarito ancora una volta le modalità e le motivazioni che l'hanno portata a prendere la decisione di mandare in onda il servizio completo realizzato dal giornalista Fabio Giuffrida. “L’azienda mi ha dato ragione. Deontologicamente la notizia vince sempre. E noi l’abbiamo data, con sobrietà e rigore“, ha spiegato.
Il commento di Myrta Merlino
In un'intervista al Messaggero, poco dopo la messa in onda della confessione, che aveva generato, da subito, polemiche, Merlino aveva dichiarato: "La notizia vince sempre". La conduttrice e giornalista è tornata, nuovamente, a chiarire quanto è accaduto l'altro pomeriggio in diretta tv e ribadito quanto affermato in precedenza:
Noi, da giornalisti, abbiamo fatto il nostro dovere, raccogliendo questo documento importante, dando la notizia in tempo reale come va fatto, avvertendo tempestivamente le forze dell’ordine e consegnando il materiale girato alle forza dell’ordine per andare avanti con le indagini.
"Questo è giornalismo investigativo"
È intervenuto sulla faccenda anche Luciano Garofalo, ex generale italiano dell'arma dei Carabinieri, che è intervenuto in diretta durante la puntata di Pomeriggio Cinque, sostenendo il lavoro dei giornalisti e sottolineando come, proprio in altre occasioni, confessioni di questo tipo hanno dato svolte alle indagini:
Hai fatto bene, è un documento importantissimo. È giornalismo investigativo. Ricordo un caso, quello di Ferdinando Caretta, che si risolse dopo dieci anni proprio grazie ad un intervisto di Pino Rinaldi. È una virtù del giornalismo, nel momento in cui si può dare un contribuito alle indagini. Questo fa sì che ora ci sia una base sulla quale gli investigatori e il pubblico ministero possano lavorare. Attraverso questa confessione, si disvela un mondo terribile fatto di sofferenze, fragilità e di violenze, quel mondo che non vorremmo scoprire e rimane sottaciuto.